Convention «americana» per Boeri sindaco
La Giunta Moratti inadeguata alle energie delle città, certo che vinceremo, «senza le insegne del Pd»
MILANO - Musica rock e palloncini blu, ma niente insegne di partito. È una convention all'americana quella organizzata da Stefano Boeri, candidato sindaco di Milano alle primarie del centrosinistra, al teatro Smeraldo. Un luogo simbolo del malcontento di molti milanesi visto che rischia la chiusura a causa del cantiere-voragine di un parcheggio sotterraneo che da anni paralizza la piazza antistante. «Noi siamo qui per riempire i buchi di questa città. I vuoti sono anche nelle case sfitte, nei negozi chiusi, nei quartieri popolari senza presidio, nel silenzio della cultura che non sa più animare Milano e nelle tasche dei giovani che sono costretti ad andare via dalla città», ha detto dal palco l'architetto di fronte a duemila persone compresi i vertici del Pd milanese, dall'ex ministro Barbara Pollastrini all'europarlamentare Antonio Panzeri.
«Da un po' sentivo che qualcuno di noi - ha aggiunto - avrebbe dovuto fare una scelta come la mia perché non se ne può più. Ci sono troppe differenze tra una città fatta di energie positive e un gruppo inadatto di persone che ci governa. È un disastro totale. Oggi parte una rivoluzione fatta di piccole cose, sono sicuro che vinceremo, ce la faremo».
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