16 aprile 2024
Aggiornato 19:30
La polemica

Ciarrapico contro Fini: traditore, ordini le kippah

Interviene Berlusconi: «Un equivoco, io mi sento israeliano»

ROMA - Gianfranco Fini «fonderà un partito, speriamo che abbia già ordinato le kippah con le quali si presenteranno, perché di questo si tratta: chi ha tradito una volta, tradisce sempre». Suonano profondamente «antisemite» ai più le parole che il senatore del Pdl Giuseppe Ciarrapico usa nell'Aula di Palazzo Madama per attaccare il presidente della Camera. In pochi minuti, l'editore ciociaro stigmatizza non solo la decisione recente dell'ex leader di An di separarsi da Silvio Berlusconi ma anche la decisione con la svolta di Fiuggi del 1995 di rinnegare l'eredità fascista e il progressivo avvicinamento a Israele e alla comunità ebraica. E' bufera.

SCOPPIA LA POLEMICA - La notizia rimbalza in Aula alla Camera dove Ciarrapico è tacciato di «razzismo e antisemitismo» e dal governo i commenti sono increduli: «Sono frasi inaccettabili», dice il ministro degli Esteri, Franco Frattini, aggiungendo che «il fatto che Fini abbia compiuto gesti importanti di riconciliazione verso lo stato di Israele non dove essere una cosa per cui lo si biasima, lo si insulta». Lo condanna anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che invita Ciarrapico a chiedere scusa per le dichiarazioni «incomprensibili e offensive, anche se penso che lui volesse attaccare più i finiani che gli ebrei».
«Nelle mie parole di oggi, fraintese o addirittura strumentalizzate, non vi era alcuna intenzione antisemita», assicura il senatore del Pdl in una nota diffusa nel pomeriggio ma il peso delle sue dichiarazioni è tale che interviene il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in persona, nel corso del suo intervento di replica al Senato: «Una parola di troppo sfuggita a un nostro senatore» rischia di «generare equivoci. Sono sempre stato un amico di Israele, i sentimenti, i valori e le ragioni che ci legano a quel popolo sono tanti e fortissimi». E dopo la visita ad Auschwitz «anch'io mi sento israeliano».