Il Consiglio Stato boccia meno ore tecnici e professionali
Ribadito il parere negativo del Tar al decreto Miur taglia 5mila cattedre
ROMA - Anche il Consiglio di Stato, dopo il Tar ed il Cnpi, si esprime negativamente sulla riduzione dell'orario settimanale delle lezioni nelle classi intermedie degli istituti tecnici e professionali decisa dal Miur nell'anno di avvio della riforma delle superiori: i giudici della VI sezione di palazzo Spada hanno respinto l'appello di viale Trastevere contro l'ordinanza n. 3363, attraverso cui il 19 luglio il Tar del Lazio aveva sospeso, a seguito del ricorso presentato dallo Snals-Confsal, i decreti del 15 marzo scorso disponendo la riduzione di due ore nelle seconde, terze e quarte classi degli istituti tecnici e nelle seconde e terze dei professionali.
Nel formulare il giudizio il Consiglio di Stato ha preso atto del parere, fortemente critico, espresso il 26 agosto dal Consiglio nazionale della pubblica istruzione e ha ritenuto che l'amministrazione scolastica non possa «esimersi dal rideterminarsi sulla definizione dell'orario complessivo annuale delle lezioni delle seconde, terze e quarte classi degli istituti tecnici e delle seconde e terze classi degli istituti professionali».
Non è chiaro, a questo punto, ad anno scolastico avviato e con gli organici ormai definiti, se il ministero dia seguito alle indicazioni di palazzo Spada: qualora dovesse farlo, ciò comporterà la rideterminazione delle circa 5mila cattedre soppresse, secondo stime sindacali, come conseguenza del decreto ministeriale di riduzione dell'orario.
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