20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Scuola

Napolitano: più risorse, merito e riqualificare precari

Inaugurazione dell'anno scolastico davanti al ministro Gelmini: «Ridurre il debito è un impegno categorico ma scegliere priorità»

ROMA - Per la scuola la parola chiave non è solo «risorse», ce ne sono almeno altre due: «merito» e «qualità». Gira attorno a questi tre concetti il discorso che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, fa davanti al ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini, e agli oltre 1.600 studenti e docenti raccolti nel Cortile d'Onore del Quirinale per la cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico.

DISUGUAGLIANZE - Il capo dello Stato non nasconde le carenze della scuola italiana, auspica che scompaiano le «disuguaglianze» che ancora ci sono, chiede «più qualità e un rapporto più stretto tra istruzione e mondo del lavoro», raccomanda «di costruire in tutti i campi una cultura e una pratica del merito». Ma gli investimenti ci devono essere e davanti «all'impegno comune e categorico di riduzione del debito pubblico bisogna riconoscere la priorità della ricerca e dell'istruzione nella ripartizione delle risorse pubbliche». Spende una parola anche per i precari: «Occorre qualificarli e riqualificarli». In passato non si è fatto e si sono create «situazioni pesanti».

GELMINI - L'istruzione scolastica rimane sempre decisiva ai fini della mobilità sociale: a sostenerlo è il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, in occasione della cerimonia di apertura del nuovo anno scolastico svolta nel cortile d'onore del Quirinale.
«Diffondendo il sapere - ha detto Gelmini - la scuola ha rappresentato la leva più importante anche per raggiungere la mobilità sociale trasformando milioni di figli di contadini, di umile e povera gente, in tecnici, operai specializzati, ingegneri, medici e professori».
Secondo il ministro dell'Istruzione, questo processo «ha contribuito a rendere la nostra società più libera, eguale e democratica», dall'altra ha migliorato «lo status di un grandissimo numero di italiani: dobbiamo continuare con decisione su questa strada sapendo che i tempi sono cambiati ma il valore della scuola sono immutati».
«Unire le forze per abbattere dispersione scolastica e disoccupazione giovanile. Come in passato - ha detto Gelmini - attraverso la scuola si è sconfitto l'analfabetismo, dobbiamo adoperarci oggi perchè venga eliminata la dispersione scolastica e ogni forma di abbandono e per questa via abbattere la disoccupazione giovanile».
Il ministro ha, con l'occasione ricordato che con il ministero del Lavoro è stato «disegnato per gli uomini e le donne di domani» il progetto Italia 2020: «Va esattamente nella direzione di favorire e accelerare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro».