24 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Torino

Bonanni attaccato alla festa del PD, se ne va senza parlare

I centri sociali contro il segretario della Cisl che non riesce a prendere la parola e lascia il palco dopo essere stato colpito di striscio da un fumogeno

TORINO - Secondo la questura di Torino, una studentessa legata all'area del centro sociale «Askatasuna», la persona che ha lanciato il fumogeno che ha colpito il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni sulla giacca, durante la contestazione alla festa del Pd a Torino. Dopo la contestazione di pochi giorni fa contro il presidente del Senato, Schifani, Bonanni è stato accolto da fumogeni, fischi e lancio di fac-simile di banconote al suo arrivo sul palco della festa del Pd, ed è stato costretto ad andarsene senza riuscire a parlare. Ma a contestarlo non erano i 'grillini' o gli esponenti del popolo viola bensì attivisti dei centri sociali che hanno esposto cartelloni con slogan come «Il denaro è un buon servo e un cattivo padrone» e lo striscione: «Marchionne comanda e Bonanni obbedisce».

POLEMICA LETTA-QUESTURA - Enrico Letta, che stava partecipando al dibattito insieme al leader sindacale, aveva dichiarato nel pomeriggio: «Da quello che ho potuto capire ci sono state assolute falle nel sistema di sicurezza, perché non essere in grado di gestire la situazione dimostra che la cosa è sfuggita di mano alle strutture».
Per il questore di Torino Aldo Faraoni «Enrico Letta è stato un po’ troppo precipitoso a dare nel suo giudizio». Il prefetto di Torino, Alberto di Pace ha incontrato anche i vertici cittadini e provinciali del Pd insieme al questore, che ha concluso: «All'interno della festa del Pd c'e' un servizio d'ordine curato dagli organizzatori che, è bene precisare, hanno sempre voluto consentire l'accesso libero a tutti anche nelle aree dei dibattiti».
A questa dichiarazione ha risposto nuovamente Enrico Letta. «I fatti sono che oggi per un'ora intera, dalle 17 alle 18, la festa del Pd e' stata presa in ostaggio da un gruppo di violenti l'hanno occupata minacciando e picchiando gli altri partecipanti. Bonanni è stato colpito dal lancio di un bengala acceso che solo per un caso non ha trasformato il tutto in dramma».
Ad ogni modo, il questore di Torino Aldo Faraoni ha definito «adeguato» il dispositivo di sicurezza. E quanto alla contestazione di oggi ha dichiarato che «l’intervento tempestivo del personale, ha consentito di enucleare i contestatori». Durante la festa del Pd a Torino si erano verificate contestazioni anche nei confronti di Franco Marini e del presidente del Senato Renato Schifani.
Il responsabile della festa del Pd Lino Paganelli ha dichiarato che «la festa è aperta a tutti e tale resterà». Quanto al servizio d’ordine interno «non deve fare un servizio di pubblica sicurezza, sono le forze dell’ordine a dover garantire il corretto svolgimento della nostra festa e l’incolumità delle persone». Emanuele Fiano, del Pd, ha preannunciato un’interrogazione parlamentare «al ministro Maroni al fine di vedere ricostruita nei particolari la dinamica dei fatti di questo pomeriggio».

BONANNI - «Sto bene ma sono turbato per una contestazione così violenta». Così il leader della Cisl ha commentato l'aggressione. «Spero che ora tutti riflettano e abbassino i toni».

BERSANINI - Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha poi telefonato al segretario della Cisl, esprimendogli rincrescimento e solidarietà. «Si è trattato di un atto di intimidazione e di vera e propria violenza, un attacco squadrista - ha dichiarato Bersani -. È inconcepibile che una festa popolare, che vive nel pieno centro della cittá, possa essere attaccata in questo modo. Attendiamo di conoscere - ha concluso Bersani - dal ministero dell'Interno quali misure preventive e repressive siano state prese per impedire un episodio del genere».

EPIFANI - Il Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani, ha espresso, con una telefonata, la solidarietà propria e di tutta l’organizzazione sindacale al Segretario della CISL, Raffaele Bonanni, per l’aggressione subita alla Festa del Pd di Torino. «Voglio esprimere la condanna ferma della CGIL per quanto è accaduto a Torino - afferma Epifani -. Quanto accaduto è inaccettabile sotto ogni punto di vista. Non si può nemmeno immaginare che un confronto, anche aspro, su posizioni diverse possa degenerare in atti violenti, lesivi della libertà di espressione delle persone, mettendo addirittura a rischio la loro incolumità fisica. Si avverte davvero l’esigenza - conclude Epifani - di abbassare i toni e svelenire il clima in una fase delicata e difficile come quella che il paese sta attraversando».