Tabacci: servono riforme vere
«L'economia è la priorità del Paese ma il Governo pensa solo al Premier»
LABRO - Si è aperta oggi pomeriggio a Labro la prima festa nazionale di Alleanza per l'Italia e subito il portavoce del partito e cofondatore, Bruno Tabacci, ha sottolineato la necessità di fare «vere riforme». Insieme a lui, sul piccolo palco di Labro, borgo medievale al centro dell'Italia, oltre a tutto lo stato maggiore dell'Api (da Bruno Tabacci a Pino Pisicchio, Linda Lanzillotta a Donato Mosella fino a Lorenzo Dellai), anche il leader Udc, Pier Ferdinando Casini e, ospite d'onore, John Podesta, presidente del principale Think Tank di sostegno al presidente americano Barack Obama.
Discorso di apertura a Bruno Tabacci (a Francesco Rutelli saranno affidate le conclusione domenica mattina), che subito è partito dalla stretta attualità, criticando il rais libico Gheddafi e la sua recente visita a Roma. «Ha chiesto 5 mld di euro? Se fossero per lo sviluppo dell'Africa sarebbero pure pochi, ma il Colonnello si candida a fare il guardiano del continente per respingere gli immigrati. E l'Europa non può affidare questo ruolo a lui, ma deve trovare un'alternativa».
Poi, critiche al governo italiano: «Frattini ha sempre un atteggiamento che sembra stia servendo interessi particolari e non l'intero Paese». Dopo, i temi economici: «Berlusconi è come il venditore di almanacchi che racconta ogni volta che l'anno che viene sarà migliore di quello prima. Ma la verità è che gli italiani stanno peggio». E sul ministero dello Sviluppo Economico ha attaccato: «Sono 120 giorni che siamo senza ministro perchè devono sistemare certe partite...». Per risolvere i problemi economici per Tabacci è quindi necessario «fare le riforme. Quelle strutturali». Solo così, ha spiegato il portavoce Api, «potremo stare al passo di paesi come la Germania dove la ripresa c'è già».
Per Tabacci, viceversa, il governo «invece di occuparsi di economia preferisce risolvere la questione dei processi di Berlusconi. Per cancellare i due processi in corso del premier - ha detto Tabacci - se ne cancellano tanti altri come quello della casa dello Studente de L'Aquila o quello dell'amianto». Con una battuta ha chiosato: «Il processo breve è l'amnistia lunga».
Quindi tornando alle riforme e in particolare quella elettorale, l'Api si schiera - al pari di Casini - per «il sistema tedesco: solo così - ha aggiunto Tabacci - si può ridare ai cittadini la possibilità di scegliere gli eletti. Ma non ci facciamo illusioni che si possa arrivare presto ad una riforma del 'Porcellum', anche perchè nel Pd si dividono tra di loro».