19 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Terremoto

Bertolaso: fondi e interventi per la provincia di Messina

Il capo della Protezione civile a Lipari: «Nessun motivo per non venirci»

ROMA - «Nessuna chiusura, nessuna proibizione»; il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, in sopralluogo a Lipari dopo il sisma di magnitudo 4,5 sulla scala Richter di ieri pomeriggio, ha sottolineato che non è avvenuto nulla che debba convincere «qualcuno a lasciare quest'isola o a non venirci in vacanza nei prossimi giorni». Tuttavia ha spiegato che sono necessari dei piani di intervento sul territorio della provincia di Messina, non solo sull'isola e non solo per il terremoto ma per varie situazioni di dissesto.
«In questa provincia in meno di un anno abbiamo avuto la tragedia di Giampilieri, la frana di Gianfratello e questo terremoto. Mi pare che ci sia materiale più che sufficiente per intervenire e mettere in sicurezza tutto» ha detto Bertolaso ai microfoni di SkyTg24. E ha aggiunto, «I fondi sono stati stanziati».

ALLARME RIENTRATO - Quanto all'episodio di ieri, «L'allarme è rientrato, adesso c'è solo uno stato di attenzione, di monitoraggio e di controllo» ha specificato Bertolaso. Il sottosegretario aveva già detto di aver avviato una ispezione «di quelle che possono essere le situazioni di rischio delle spiagge e dei cosiddetti edifici strategici».

TURISMO - Intanto sull'isola, la maggiore dell'arcipelago siciliano amato dai vip e dagli appassionati di mare, l'ansia per il terremoto sembra già passata anche se la paura di ieri pomeriggio è stata tanta. E' tornata aria di vacanza. Già ieri sera i turisti hanno affollato i locali nei borghi e nei porticcioli, oggi in molti sono usciti per le consuete gite in barca. Più preoccupati i residenti che temono che la paura per il terremoto possa portare a un calo del turismo, che già quest'anno non ha fatto registrare il tutto esaurito, per la prossima estate. Sarà ora da capire anche se, una volta completata una mappa delle zone eventualmente a rischio, gli esperti e i tecnici chiederanno agli amministratori locali di interdire al pubblico porzioni di scogliera per il rischio di ulteriori frane e crolli.