4 settembre 2025
Aggiornato 08:00
Lo scontro nella Maggioranza

Schifani: no ad esecutivi tecnici. Critici i «finiani» e il Pd

I Ministri e il Pdl fanno quadrato attorno al Presidente del Senato. Gasparri: «Parole sagge». Bersani: «Pensieri para costituzionali»

ROMA - Il presidente del Senato Renato Schifani esclude l'ipotesi che l'attuale crisi della maggioranza sfoci nella nascita di un governo tecnico. Parole che si intrecciano con il dibattito sollevato dall'intervista del presidente Napolitano all«Unità' che chiede invece di fermare la corsa al voto. E suscitano le critiche di 'finiani' e del Partito democratico. Ribattono diversi esponenti di peso del Pdl, che fanno quadrato attorno alla seconda carica dello Stato.

In un colloquio con il Corriere della sera, Schifani fa appello alla «cessazione del conflitto politico-istituzionale» con i 'finiani'. «Si depongano le armi e prevalga il senso di responsabilità, emerso nell'apprezzabile documento dei senatori del Fli», afferma Schifani, che poi boccia l'idea di un governo «tecnico» per uscire dalla crisi: «Se il cambiamento dovesse essere apportato da un governo tecnico, retto peraltro da chi ha perso le elezioni, salterebbero i più elementari principi democratici». Ancora: «Se la maggioranza ci riuscirà, allora la legislatura sarà salva. Altrimenti occorrerà andare subito a una nuova». Schifani, al proposito, non replica alle chiare indicazioni del presidente Giorgio Napolitano. «In caso di crisi l'attuale costituzione prevede ovviamente che tocchi a lui l'ultima parola su nuove ipotetiche maggioranze parlamentari», afferma il presidente del Senato, che poi aggiunge una «riflessione squisitamente politica», ossia la considerazione che «nelle democrazie maggioritarie valga il principio che i governi siano scelti dagli elettori».

BOTTA E RISPOSTA - Le parole di Schifani innescano un botta-e-risposta tra il 'finiano' Carmelo Briguglio e diversi esponenti del Pdl. «Schifani è un politico schierato che non ha i titoli per obiettare alcunché al ruolo politico di Gianfranco Fini e in un momento così delicato avrebbe fatto meglio a chiudersi in un dignitoso silenzio», afferma Briguglio. «Non per questo - aggiunge il 'finiano' - ci sogniamo di chiederne le dimissioni». Rispondono Francesco Casoli («Pochi hanno interpretato ed interpretano il ruolo super partes con l'equilibrio che il presidente Schifani ha dimostrato in questi anni«), Giuseppe Esposito («Briguglio fa un lavoro contro le istituzioni ed il buon senso della politica«) e Simona Vicari («Briguglio ancora una volta non ha mancato di palesare la sua vera natura di destabilizzatore«). A stretto giro di posta arriva la replica dello stesso Briguglio: «Vedo che la corrente Schifani reagisce». Controreplica Esposito: «Non c'è nessuna corrente di Schifani, come piacerebbe a chi ha addirittura creato un nuovo partito dall'interno del Pdl, ma sta certamente nascendo una corrente anti-Briguglio».

PLAUSO DEL PDL - Le considerazioni di Schifani raccolgono intanto il plauso unanime di diversi maggiorenti del Pdl, come il capogruppo a Palazzo Madama Gasparri («Parole sagge e condivisibili«), il presidente dei deputati Cicchitto («Non sono per niente condivisibili le ipotesi di governi tecnici e di governi di transizione«), e i ministri Frattini («Va ribadito che legittimità e legittimazione a governare spettano a chi ha ricevuto il mandato elettorale«), Brunetta («Se ci sarà la fiducia, e ci sarà, si andrà avanti come prima, meglio di prima, altrimenti la parola non potrà che andare agli elettori«), Alfano («Schifani si distingue per la sua saggezza«) e Rotondi («L'ipotesi di un governo tecnico che faccia la riforma elettorale o che sia un pastrocchio per mettere fuori gioco questa maggioranza non sta in piedi«).

LE CRITICHE DEL PD - Critico, invece, il Pd. «Un'intervista che merita di rientrare nel manuale degli errori istituzionali da non compiere», afferma il deputato del Pd Guglielmo Vaccaro, vicino a Enrico Letta. «Nemmeno Fini, così coinvolto nello scontro in atto e offeso sul piano personale, si è mai lasciato andare rispetto alla sua responsabilità istituzionale». Per Francesco Boccia, Schifani si dimostra «assist-man del presidente del Consiglio e non figura super partes come ci si aspetterebbe dalla seconda carica dello Stato». Anche il segretario del Pd Pieluigi Bersani è critico. «Si vuole dare legittimazione ad un pensiero para costituzionale, ben leggibile nei ripetuti interventi del presidente Schifani», afferma Bersani, che invece elogia il Capo dello Stato: «Le parole del presidente Napolitano - dice - sono un richiamo forte e chiaro alla responsabilità politica e ai principi costituzionali».