23 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Caso Claps

Il fratello di Elisa: una squallida alcova

Questo il commento di Gildo Claps alle notizie del ritrovamento di tracce di sperma: «In quella Chiesa poteva accadere di tutto»

POTENZA - «Raccapricciante per nostra madre scoprire che quel sottotetto era diventato poco più di una squallida alcova». Così Gildo Claps, fratello di Elisa, la ragazza uccisa nel 1993 ed il cui cadavere è stato ritrovato lo scorso 17 marzo nel sottotetto della chiesa Santissima Trinità di Potenza, ha commentato in una lettera la notizia del ritrovamento di tracce di sperma su un materasso che si trovava nello stesso luogo in cui è stato ritrovato il cadavere della sorella.

LA LETTERA - «Quel posto - scrive Claps - era diventato poco più di una squallida alcova, mentre Elisa giaceva buttata come uno straccio nell'angolo più oscuro, abbandonata da tutti meno da chi le voleva bene e disperatamente la cercava. In quella chiesa - continua - evidentemente tutto poteva accadere senza che nessuno ne facesse parola: dal barbaro omicidio agli atti sessuali consumati a pochi metri dai poveri resti di Elisa». Nella lettera Gildo Claps ha poi chiesto all'arcivescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo, di «invitare don Vagno - il viceparroco che scoprì i resti di Elisa già nel mese di gennaio - e quanti altri sono a conoscenza della verità, a compiere un atto di carità cristiana e a squarciare questo sordido velo che ancora ricopre le circostanze della scoperta del corpo».

«E' chiaro - è scritto nella nota - che don Vagno ha mentito sul particolare degli occhiali: il sacerdote disse di aver preso in mano gli occhiali e di averli riposti vicino ai resti del cadavere ma gli esami hanno dimostrato che le lenti non vennero mai toccate, la perizia lo dimostra inequivocabilmente». Infine il fratello di Elisa ha rivolto un appello a nome di tutti i genitori chiedendo che si faccia chiarezza su ciò che accade negli ambienti parrocchiali: «Noi genitori - ha concluso Claps - abbiamo bisogno di essere rassicurati su quello che accade nelle parrocchie per non ritrovarci un giorno a scoprire quello che stiamo apprendendo dopo il ritrovamento del corpo di Elisa».