25 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Cronaca

Delitto Pasolini, nuove analisi su vecchi reperti

Avvocato Maccioni: «Speriamo che gli accertamenti dei Carabinieri del Ris risolvano mistero»

ROMA - Nuove analisi sui vecchi reperti dell'omicidio di Pier Paolo Pasolini. Su delega degli inquirenti della Procura di Roma i carabinieri del Ris hanno iniziato oggi un «accertamento tecnico irripetibile» per esaminare tutto quanto era stato repertato e archiviato in relazione al delitto avvenuto il 2 novembre 1975 all'Idroscalo di Ostia. Di fronte al cugino di Pasolini, Guido Mazzon, che si è costituito come parte offesa, ed al suo legale, l'avvocato Stefano Maccioni, oltre che ai consulenti dell'avvocato Guido Calvi, per il Comune di Roma, è stato passato in rassegna tutto quanto era stato ad esempio conservato sinora al museo criminologico.

A partire dalla tavoletta con la quale sarebbe stato ucciso Pasolini da Pino Pelosi; agli indumenti ed effetti personali di quest'ultimo e dello scrittore. Oltre a quanto era presente sull'auto con la quale sarebbe stato investito Pasolini. Inoltre gli esperti del Ris dovranno concentrarsi anche su alcuni oggetti di cui non si è mai accertata con chiarezza la proprietà, a partire dal plantare taglia 41-42 che fu rinvenuto nell'abitacolo della macchina.

L'avvocato Maccioni, che insieme con la criminologa Simona Ruffini, ha ottenuto la riapertura del caso, ha spiegato: «Le verifiche andranno avanti. Noi al momento siamo molto soddisfatti del fatto che il pubblico ministero Francesco Minisci abbia disposto questo accertamento che si attendeva da tanto tempo. Speriamo che adesso i risultati delle analisi di laboratorio possano aiutare le indagini per risolvere uno dei misteri intricati del nostro Paese».