16 ottobre 2024
Aggiornato 04:00
Caso Claps

Parla il fratello di Elisa: la Tonaca non significa impunità

Sono le parole che Gildo Claps ha usato durante la trasmissione: «Chi l'ha visto?». Accuse al Clero: «Nessuno sforzo per arrivare a verità»

POTENZA - «Da un mese stiamo assistendo a un teatrino vergognoso messo in atto dal clero di Potenza. Indossare una tonaca non significa impunità». Sono le parole che Gildo Claps, fratello della sedicenne Elisa scomparsa nel 1993 ed i cui resti sono stati trovati «ufficialmente» lo scorso 17 marzo nel sottotetto della chiesa «Santissima Trinità» di Potenza, ha rivolto ai preti ieri sera durante il collegamento in diretta con la trasmissione di Raitre «Chi l'ha visto?».

Gildo, facendo riferimento al fatto che i resti della sorella erano già stati scoperti nel mese di gennaio da parte del viceparroco della Trinità e dalle donne addette alle pulizie, ha detto che la madre, profondamente cristiana, non è più entrata in una chiesa da quando si è appreso che il cadavere della figlia era stato scoperto molto prima del 17 marzo. «Mia madre - ha detto Gildo - mi ha invitato a dire a tutti i sacerdoti di Potenza che volessero contattarla di non cercarla e che tornerà a parlare con loro solo quando tutta la faccenda sarà definitivamente chiarita».

I preti, dal canto loro, continuano a negare di aver saputo del cadavere nel sottotetto prima del 17 marzo, solo don Vagno, viceparroco della Trinità di origini brasiliane, ha ammesso di averlo già visto a gennaio ma di non aver informato le forze di polizia. Tra gennaio e marzo, a causa di un'infiltrazione d'acqua nella chiesa, si sono susseguiti tre sopralluoghi nel sottotetto alla presenza del vescovo, monsignor Agostino Superbo. Durante l'ultimo del 17 marzo, un operaio della ditta edile ha scoperto il cadavere e sono state informate le forze di polizia. «Questa pagliacciata - ha aggiunto Claps - deve finire».

Durante la trasmissione è stato poi mostrato un servizio in cui si parlava di un altro parroco di Potenza, don Cesare Covino che, per suo stesso dire, ha raccolto le confidenze di don Vagno che gli riferiva di aver scoperto il corpo a gennaio. «Me lo ha detto la sera del 19 marzo - ha precisato don Covino intervenendo telefonicamente durante la trasmissione - in questa storia la Chiesa è vittima e stiamo facendo di tutto per arrivare alla verità». «Non mi sembra proprio che ci sia questo sforzo - ha replicato Gildo Claps - la chiesa non è affatto vittima e forse dovresti invitare il tuo vescovo a chiarire la vostra posizione».