19 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Pedofilia

Crociata (Cei): in Italia non c'è obbligo di denuncia

«Ma dai Vescovi massima cooperazione con la magistratura civile»

ROMA - L'Italia «è uno di quei paesi in cui la legge civile non prevede la denuncia di obbligo» di casi di pedofilia: lo precisa il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, interpellato dai giornalisti in merito ai rapporti tra la Chiesa e le autorità civili di fronte agli abusi sessuali compiuti sui minori da parte dei preti.

«Ci atteniamo all'indicazione generale che il Papa ha dato nella lettera ai cattolici d'Irlanda - ha spiegato il vescovo a margine di una conferenza stampa organizzata dalla Cei sul prossimo convegno 'Testimoni digitali' - e cioè la massima cooperazione che si esprime invitando le vittime o i colpevoli, a seconda delle possibilità, a non porre nessun ostacolo perché la giustizia civile faccia il suo corso».

In una recente intervista ad Avvenire il promotore di giustizia della Congregazione per la dottrina della fede, monsignor Charles J. Scicluna, aveva già spiegato che «in alcuni paesi di cultura giuridica anglosassone, ma anche in Francia, i vescovi, se vengono a conoscenza di reati commessi dai propri sacerdoti al di fuori del sigillo sacramentale della confessione, sono obbligati a denunciarli all'autorità giudiziaria», mentre negli altri paesi «noi non imponiamo ai vescovi di denunciare i propri sacerdoti, ma li incoraggiamo a rivolgersi alle vittime per invitarle a denunciare quei sacerdoti di cui sono state vittime».