18 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Caso Boffo

Avvenire: da Feltri nuove sconcezze e oscene allusioni

Editoriale del quotidiano della CEI: «Peccato che i politici di Governo hanno difeso la sua pretesa di impunità»

ROMA - Se per il direttore del Giornale Vittorio Feltri «c'è 'solo' una pesante sospensione» inflitta dall'Ordine dei giornalisti «e non una definitiva radiazione dalla professione giornalistica, non è per le cortine fumogene, ma perché in qualche modo a dicembre provò in parte a rimediare al malfatto». Lo sostiene in un editoriale il quotidiano Avvenire, sottolineando: «Ieri però sulla bocca di Feltri sono tornate sconcezze e oscene allusioni, anche contro la Chiesa. E questo è di una gravità intollerabile».

L'UNICA VITTIMA E' BOFFO - «Eppure Feltri dovrebbe averlo capito: il tempo è un giudice morale inesorabile, esalta i galantuomini ed è inflessibile con gli spacciatori di fango e di menzogne», prosegue l'editoriale firmato da Marco Tarquinio. «Peccato per gli uomini politici e di governo che ieri sono stati così avventati da tenere bordone» a Feltri «finendo per difendere la sua pretesa d'impunità e dimenticando che in questa storia l'unica vittima è stato Boffo».
«L'Ordine dei giornalisti milanesi avrebbe forse potuto evitare di sentenziare su un caso così emblematico alla vigilia di una consultazione elettorale, ma nessuno può dire che questo giudizio sia arrivato troppo presto», conclude il quotidiano della Cei.