Caso Claps, i resti scoperti a gennaio
Ieri il Vescovo di Potenza Superbo aveva chiesto scusa alla famiglia
POTENZA - I resti di Elisa Claps sono stati scoperti almeno tre mesi prima del ritrovamento «ufficiale», avvenuto lo scorso 17 marzo nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità a Potenza. La notizia, confermata da fonti giudiziarie, è stata diramata dall'Agl, l'agenzia di stampa del gruppo Espresso.
IL CASO - La scoperta del cadavere, dunque, risale a gennaio, ed è stata fatta ad opera di alcune donne delle pulizie che l'hanno subito comunicata ai parroci della chiesa: don Ambroise Atakpa, per tutti don Ambrogio, e il suo vice don Vagno, giovane prete di origini brasiliane da poco in Italia. I due sono stati a lungo ascoltati in Questura a Potenza e sarebbero state proprio le contraddizioni emerse nei loro interrogatori a far nascere il sospetto negli investigatori che sapevano più di quanto affermavano.
E con il questore del capoluogo lucano, Romolo Panico, ha avuto un lungo colloquio anche il vescovo metropolita di Potenza, monsignor Agostino Superbo, che avrebbe dato conferme importanti sulla tempistica del ritrovamento. E' stato proprio monsignor Superbo, in una nota pubblicata ieri della stampa locale a «chiedere perdono al Signore per quanto non abbiamo fatto per la famiglia di Elisa e per la ricerca della verità». Sul perchè del silenzio dei sacerdoti e su cosa sia accaduto da gennaio al 17 marzo, quando operai a lavoro sul tetto della chiesa hanno reso pubblico il ritrovamento, stanno indagando gli inquirenti della procura generale di Salerno, dove l'inchiesta è stata avocata per consentire il compimento di nuovi atti.