Bindi: questo movimento può dare la sveglia al Paese
«Dopo le inchieste di questi giorni e la sentenza Mills l'indignazione è più forte»
ROMA - Rosy Bindi era tra i non numerosi dirigenti del Pd che hanno preso parte alla prima manifestazione «viola», lo scorso 5 dicembre, e, in un'intervista a Repubblica, spiega così la sua presenza al secondo appuntamento in piazza che, oggi a Roma, si svolgerà con l'adesione del Partito democratico: «Questo movimento potrà anche non essere raffinato politicamente, e sarà pure portatore di contraddizione, ma ci dice delle cose, va diritto al cuore della questione democratica di questo tempo».
«Un movimento come questo può dare una sveglia al Paese», sostiene il presidente del Pd. «La prima piazza viola - afferma Bindi - aveva il limite dell'antiberlusconismo marcato, Ma mi sembra che il movimento abbia fatto passi avanti. Oggi si parlerà di difesa della Costituzione, di libertà di stampa, di lavoro, con gli operai di Termini Imerese... Chiesi allora al Pd di essere presente perché l'indignazione deve essere aiutata a maturare verso un'alternativa. Ed è quello che sta avvenendo. Penso che nemmeno i viola avrebbero potuto immaginare gli sviluppi di questi giorni, le vicende della Protezione civile, la criminalità organizzata che entra in Parlamento, la certezza, dopo la sentenza Mills, di avere un presidente del Consiglio corruttore. Tutto questo rende più forte l'indignazione».