12 ottobre 2025
Aggiornato 15:00
Disastro ambientale

A Piacenza summit con Errani e Bertolaso

L'Assessore regionale Castellani: impossibile che tutto il prodotto venga eliminato

ROMA - Summit nel pomeriggio a Piacenza con il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani e il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. La Regione Emilia Romagna ha chiesto lo stato d'emergenza. Intanto, a Piacenza si sta giocando il «tutto per tutto per contenere i danni» dell'onda di petrolio che dal Lambro ha invaso da ieri il Po.

La dimensione del letto del fiume consente di intervenire con i galleggianti e le pompe, cosa che non sarebbe possibile nel Parmense, visto la larghezza dell'alveo. Le zone in cui sono impegnati i tecnici dell'agenzia regionale della Protezione civile, di Aipo e i militi dell'esercito sono isola Serafini e quella del ponte crollato sulla via Emilia.

L'assessore provinciale all'Ambiente, Giancarlo Castellani, insieme al collega Gabriele Ferrari, ha incontrato questa mattina i sindaci dei comuni rivieraschi a Polesine e poi si è trasferito a Piacenza in Prefettura. Si studiano soprattutto le prospettive da affrontare nelle prossime ore. «Le prime avvisaglie del liquido inquinante sono arrivate anche nel Parmense, anche se il grosso della marea è al momento nella zona del piacentino dove si stanno predisponendo gli interventi - spiega l'assessore Castellani -. E' impossibile immaginare che tutto il prodotto venga eliminato, per questo è necessario ragionare degli eventuali effetti e del recupero delle zone interessate».

«Stiamo seguendo con attenzione l'evolversi della situazione e vogliamo che la vicenda non si chiuda una volta terminata l'emergenza. Siamo disponibili a fare tutto il possibile per riportare il Po ad una situazione di sostenibilità», ha ribadito Castellani, rilevando anche che «non siamo la causa di quello che accaduto ma ne paghiamo gli effetti e dobbiamo essere aiutati a riportare il fiume e il suo territorio nelle condizioni d'origine». A Polesine, intanto, Provincia, sindaci e Protezione civile provinciale, hanno istituito il tavolo di crisi con tutti i soggetti coinvolti.