29 marzo 2024
Aggiornato 07:30

Cuffaro, il Gup accoglie la richiesta di rito abbreviato

Il Senatore dellUdc è accusato di concorso in associazione mafiosa

PALERMO - L'ex presidente della Regione Siciliana, il senatore dell'Udc Salvatore Cuffaro, accusato di concorso in associazione mafiosa, verrà giudicato con il rito abbreviato. E' questa la decisione del gup Vittorio Anania, che ha accolto la richiesta di ammissione al rito alternativo, formulata dai legali dei Cuffaro. Una istanza che ha spiazzato il pm Nino Di Matteo che oggi ha concluso il suo intervento chiedendo il rinvio a giudizio per il senatore.

Nel corso dell'udienza i pm Antonino Di Matteo e Francesco Del Bene hanno depositato uno dei pizzini con cui Bernardo Provenzano chiese all'ex sindaco di Palermo, Vito Ciancimino, la «clemenza» per gli affiliati a cosa nostra.

Nel «pizzino», datato 11 settembre 2001, il padrino corleonese farebbe riferimento a provvedimenti di indulto e amnistia sul tavolo di alcuni politici tra i quali quello che viene definito «il nostro senatore» e «il nuovo presidente». Stando alle dichiarazioni rese da Massimo Ciancimino, il senatore in questione sarebbe Marcello Dell'Utri, e il presidente proprio Salvatore Cuffaro.

I legali del senatore hanno chiesto, e ottenuto, la produzione in aula della requisitoria del processo di primo grado per favoreggiamento aggravato a cosa nostra, in cui Cuffaro venne condannato a 5 anni. In quelle pagine, infatti, i pm Maurizio de Lucia e Michele Prestipino escludevano, motivandolo, il reato di concorso esterno. Il processo verrà celebrato dallo stesso gup Anania, il quale si è riservato di fissare successivamente la data di udienza.