Oggi le cerimonie in Corti d'Appello, la protesta dell'Anm
Le toghe lasceranno le aule Costituzione in mano. Ma non all'Aquila
ROMA - Ieri la Cassazione, oggi le 26 Corti di Appello. Si completa la tradizionale due giorni di cerimonia che apre il nuovo anno giudiziario in Italia. E protagonista, ancora una volta, non sarà solo la relazione di Procuratori Generali e Presidenti delle Corti del Belpaese ma anche la protesta dell'Associazione Nazionale Magistrati.
Una protesta che anche quest'anno l'Anm intende manifestare con clamore, per palesare a tutti il «disagio» di fronte a iniziative giudiziarie di governo e maggioranza bollate come «distruttive» della giustizia, mentre mancano interventi per assicurare che il sistema funzioni con efficienza. E per dire basta ad «insulti e aggressioni», a cominciare da quelli del presidente del Consiglio. Come è scritto nel documento della Magistratura associata.
I giudici iscritti all'Anm saranno presenti alle cerimonie con indosso la toga e con in mano una copia della Costituzione. Ma dalle aule di Giustizia i magistrati usciranno in massa per protesta quando prenderà la parola il rappresentante del governo. Non è successo ieri in Cassazione, presenti Napolitano e Berlusconi, per rispetto alle massime Istituzioni e ai doveri costituzionali di lealtà fra Istituzioni. E non succederà, unico caso, oggi all'Aquila dove a prendere la parola è il Guardasigilli Angelino Alfano. Una distinzione, quest'ultima, decisa in segno di rispetto per una regione e un palazzo di Giustizia così dolorosamente colpiti dal terremoto.
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