L'Anm a cerimonie: basta insulti e riforme distruttive
Il discorso in Corti appello: servono subito riforme vere
ROMA - Basta con gli «insulti» e le «aggressioni» ai magistrati da parte del premier e di esponenti della maggioranza. E basta con le «riforme distruttive» del sistema giudiziario, decise soltanto in riferimento «a singole vicende giudiziarie», interventi che hanno finito «per mettere in ginocchio la giustizia penale» in Italia. E' quanto si legge nel documento che l'Anm ha preparato per le cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario, sabato nelle Corti d'appello, quando i magistrati per protesta lasceranno le aule quando prenderà la parola il rappresentante del governo. Toccherà ai rappresentanti del 'sindacato delle toghe' spiegare le ragioni della protesta, riassunte appunto nel documento.
I magistrati, sottolinea l'Anm, chiedono che vengano messe in campo «riforme vere», quelle che «servono a rendere più celere la definizione dei giudizi e che offrono ai cittadini e alle imprese tempi ragionevoli per la risoluzione delle controversie». Cioè, «revisione delle circoscrizioni giudiziarie, con l'abolizione e l'accorpamento dei tribunali più piccoli; una riforma delle procedure, nel settore civile e, soprattutto, nel settore penale; informatizzazione dei processi; depenalizzazione dei reati minori e introduzione di pene alternative al carcere; investimenti sul personale amministrativo, sulla riqualificazione, sull'innovazione informatica; risorse e mezzi adeguati alla gravità della situazione».
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