24 aprile 2024
Aggiornato 13:00
La scuola italiana

Non si contrasta la dispersione scolastica con i 15enni al lavoro

Lo afferma il democratico Luigi Bobba, vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera

ROMA - «L'emendamento approvato dalla Commissione che, riduce di fatto di un anno, da 16 a 15, il limite per l'obbligo scolastico e l'eta' minima per poter stipulare contratti di apprendistato è un duro colpo al diritto all'istruzione. Non si contrasta la dispersione scolastica mandando i quindicenni a lavorare. L'assolvimento dell'obbligo di istruzione in apprendistato è una risposta sbagliata, poco meditata ed affrettata ad un problema vero».

Lo afferma il democratico Luigi Bobba, vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera, secondo il quale «e' vero che sono quasi 130 mila in Italia i giovani al di sotto dei sedici anni che non frequentano ne' la scuola, ne' la formazione professionale, ne' si trovano in condizione lavorativa. Una piaga sociale che il Paese stenta a superare. Come si è dimostrato in questi ultimi 6 anni, dopo l'avvio della sperimentazione dei percorsi triennali di formazione professionale che dal 2006 concorrono anche all'assolvimento dell'obbligo, al crescere dell'offerta formativa si è andata fortemente contraendo la platea dei giovani in dispersione. Oggi sono quasi 150 mila i giovani che assolvono all'obbligo attraverso la formazione professionale, quintuplicando l'utenza che nel 2003 era di soli 30 mila ragazzi».

«Nelle regioni in cui si è maggiormente investito in formazione e si è strutturato un sistema stabile e qualificato i risultati di forte contrazione della dispersione sono arrivarti. Il Veneto, il Piemonte, la Lombardia - sottolinea Bobba - hanno fatto progressi rilevanti nel consentire l'accesso a questi percorsi di assolvimento dell'obbligo di istruzione. Nel Lazio, tra il 2003 e il 2007 la dispersione è calata dal 16 al 12 per cento. La strada giusta è quindi aumentare l'offerta formativa. Tuttavia, il Governo sta facendo l'esatto contrario, ha tagliato, sia nel 2009 sia nella finanziaria del 2010, 40 milioni di euro di trasferimenti alle Regioni per la realizzazione dei percorsi di assolvimento dell'obbligo nella formazione professionale riducendo di oltre il 16% lo stanziamento erogato. Da un lato viene evocato il problema della dispersione, dall'altro si sta facendo di tutto per ampliarlo».