Scuola, il «tetto» riguarda solo il 5% degli istituti
In tutto 490 su 10.450. Soprattutto scuole primarie del nord
ROMA - Nelle ultime ore il ministero dell'Istruzione ha reso pubblica, tramite il sito internet ufficiale, istruzione.it, la circolare inviata ai presidi sulle «Indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione di alunni con cittadinanza non italiana» che gradualmente impone agli istituti, dal prossimo anno a scolastico a partire dalle prime classi, il tetto del 30% di alunni stranieri per classe: nella circolare il Miur presenta il «fenomeno generalizzato e complesso con aspetti problematici e criticità di non facile gestione e soluzione», ma ammette anche che al momento risulta sotto controllo poiché riguarda appena il 4,7% degli istituti.
A fronte di 10.450 complessive appena «490 sono state lo scorso anno le istituzioni scolastiche - rileva il ministero dell'Istruzione -, concentrate soprattutto al Nord, che hanno avuto una presenza di alunni con cittadinanza non italiana superiore al 30%».
Quello emesso da viale Trastevere appare quindi un provvedimento più preventivo che risolutivo: lo stesso Miur ha infatti comunicato che «1.103 sono state» le scuole «sempre in prevalenza al Nord con presenza di allievi stranieri pari al 20/30%». Solo se si considera il tetto del 20% si rileva quindi una percentuale significativa (circa il 15%), pari a 1.593 istituzioni scolastiche.
E poiché si tratta in gran parte di scuole situate al nord Italia, dove ne esistono in tutto 3.686, si evince che il problema è concentrato nelle zone del settentrione.
Sempre lo scorso anno scolastico, complessivamente gli alunni con cittadinanza non italiana che hanno frequentato i nostri istituti sono stati 574.133, pari al 6,4% del totale degli alunni iscritti. Il maggior numero di alunni di origine straniera sono risultati concentrati nelle scuole primarie e secondarie di I grado, dove si è stata rilevata rispettivamente la presenza del 7,7% e 7,3% dell'intera popolazione scolastica.
Anche nella scuola dell'infanzia la presenza di bambini non italiani ha rappresentato una quota significativa (6,7%). Più contenuta, anche se in crescita, l'incidenza di alunni non italiani nella scuola secondaria di II grado, pari al 4,3%.
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