29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Scuola & Immigrazione

La Cei promuove il «tetto immigrati»: sfida ardua ma vitale

Avvenire: «La posta in gioco è altissima, guai a perdere il treno»

ROMA - Una «sfida ardua ma vitale». Il quotidiano dei vescovi Avvenire promuove la legge del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini che introduce un tetto massimo del 30% di alunni stranieri per ciascuna classe.

Una babele che non giova a nessuno - «Fino ad oggi - scrive il giornale della Cei in un editoriale - non era previsto un limite e nelle classi c'è una piccola babele che non giova a nessuno e danneggia tutti». Il tetto previsto dal ministro «è un passo avanti ormai irrinunciabile, anche se va detto che un terzo di stranieri - avverte il foglio dei vescovi - resta una percentuale molto alta, capace di mettere in serie difficoltà anche l'insegnante più volenteroso».

Una sfida per tutti - D'altra parte, osserva Avvenire, «la soluzione non è certo quella, a volte ancora sbandierata, di classi ghetto simili a riserve indiane per soli immigrati in cui tutto avviene meno che l'integrazione». La sfida, dunque, «è vitale per tutti e la posta in gioco altissima, guai se si perdesse questo treno: che piaccia o no - conclude il quotidiano - anche questi bambini sono il nostro domani. Accoglierli significa anche passar loro il testimone delle nostre radici e il patrimonio culturale che per secoli ci ha formati».