Don Verzè: il Premier ha già perdonato il suo aggressore
Per il fondatore del San Raffaele «l'episodio è un monito»
ROMA - «Fisicamente in ripresa. Psicologicamente umiliato, terrorizzato. Non tanto per il dolore, quanto per aver provato sul suo corpo l'odio». A parlare, in una intervista a Il Corriere della Sera, è don Verzè, fondatore del San Raffaele, dopo la visita di ieri al premier. E assicura che Berlusconi ha già perdonato il suo aggressore.
Il problema, dice don Verzè, non è Berlusconi: «lui si è già ripreso, la forte emozione che ha provocato è già alle spalle. L'ho rivisto all'ora di pranzo e il suo ottimismo aveva già preso il sopravvento». Il problema, spiega, «è l'odio. Questo episodio è anche un monito. Il segno che è davvero il tempo di cambiare la Costituzione».
Berlusconi mi ha detto: «Perchè a me? Perchè mi odiano tanto, al punto da volermi ammazzare. Io voglio il bene del paese, il bene di tutti - riferisce don Verzè - Tu, don Luigi, lo sai che è così. Perchè non se ne rendono conto?». Quanto al suo aggressore, conclude don Verzè, «l'ha già perdonato. Non mi stupirei che chiedesse di incontrarlo».