26 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Cronaca. Caso Brenda

Tamponi salivali ad altre 4 persone che frequentarono Brenda

Pm chiederanno permesso di soggiorno per 5 viado

ROMA - Ancora accertamenti sulla fine di Brenda, la trans deceduta in seguito ad un incendio avvenuto nel suo miniappartamento in via Due Ponti, a Roma, il 20 novembre scorso. La brasiliana era stata sentita come teste nell'ambito dell'inchiesta sul videoricatto all'ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo.

Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il pm Rodolfo Sabelli hanno disposto che venga prelevato il tampone salivale ad altre 4 persone che erano vicine a Brenda. La verifica è necessaria - si spiega a piazzale Clodio - per completare una serie di accertamenti dopo quanto sarebbe stato dichiarato nel corso delle audizioni testimoniali. L'analisi del dna era già stata fatta alla trans Barbara, a cui erano anche stati sequestrati alcuni indumenti che aveva indosso la notte in cui morì Brenda.

PERMESSI DI SOGGIORNO PER LE TRANS - I magistrati della Procura di Roma che negli ultimi giorni hanno chiesto la concessione d'un permesso di soggiorno, causa motivi di giustizia, al Questore, nei confronti di Jennifer - la trans che era legata sentimentalmente a Gianguerino Cafasso, il pusher di via Gradoli deceduto in seguito all'assunzione di un cocktail di droga nel settembre scorso - adotteranno a breve lo stesso provvedimento nei confronti di altre 4 viado. Nel frattempo i giudici dell'VIII sezione penale hanno concesso analoga delega a China, che doveva testimoniare in un processo per rapine nel mondo della prostituzione su strada. Nel frattempo, secondo quanto si è appreso, gli inquirenti stanno valutando di sentire anche l'uomo che si sarebbe dovuto occupare di formattare il computer di Brenda, su incarico della trans. Il soggetto, che non è ritenuto un esperto informatico, si è presentato spontaneamente agli investigatori del Ros, ed ha raccontato una sua versione dei fatti. «Non cancellò nulla - si ribadisce - perché i due discussero».