12 ottobre 2025
Aggiornato 08:00
Il Presidente del Consiglio insiste e attacca a tutto campo

Berlusconi all'attacco dopo il no al Lodo Alfano. Fini frena

Premier: «Mi difenderò in tv. C'è un capo dello Stato di sinistra». Fini replica: «Rispetti la Corte e Napolitano»

ROMA - Silvio Berlusconi insiste e attacca a tutto campo. Ma Gianfranco Fini invita a moderazione. Il premier, a poche ore dalla sentenza con cui la Corte di Cassazione ha bollato come incostituzionale l'immunità che lo avrebbe protetto da alcuni processi in corso, torna con veemenza a manifestare il suo sdegno e la sua combattività.

Ribadisce le sue critiche al presidente Napolitano: «C'è un capo dello Stato di sinistra», «è stato eletto da una maggioranza che non è più maggioranza nel paese, una maggioranza di sinistra, ha le radici totali della sua storia, ed è dimostrato, di sinistra, credo che anche l'ultimo atto di nomina di un giudice della Corte costituzionale dimostra da che parte sta. Tutto qui».

«Mi difenderò» - Berlusconi quindi promette che si difenderà in prima persona nelle Tv e nelle aule dei tribunali «per mostrare agli italiani di che pasta son fatto». Ma soprattutto assicura: «Il governo va avanti tranquillamente, serenamente e, se è possibile, con più grinta di prima perché si sente assolutamente necessario, indispensabile alla democrazia, alla libertà e al benessere di questo paese».

Diritto a Governare riconosciuto da tutti - Un diritto a governare che, tra i molti, gli riconosce anche Gianfranco Fini che tuttavia lo sollecita al rispetto istituzionale. «L'incontestabile diritto politico di Silvio Berlusconi di governare, conferitogli dagli elettori, e di riformare il Paese - afferma il presidente della Camera - non può far venir meno il suo preciso dovere costituzionale di rispettare la Corte Costituzionale e il Capo dello Stato».

Mancino: «Il Premier vada avanti» - Anche il vicepresidente del Consiglio Superiore della magistratura, Nicola Mancino, esclude riflessi politici dopo la sentenza della Consulta, «c'è una maggioranza espressa dal corpo elettorale, che va comunque avanti con le proposte contenute nel suo programma», ma condanna con fermezza le esternazioni del premier: «La rozzezza delle accuse stavolta non ha proprio avuto un limite».