23 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Riprenderà questa mattina alla Corte Costituzionale l'esame

Lodo Alfano: «La Corte costituzionale oggi riprende l'esame»

Impossibile decisione ieri. Ghedini: premier «primus super partes»

ROMA - Riprenderà questa mattina alla Corte Costituzionale l'esame del cosiddetto 'lodo Alfano', che tiene col fiato sospeso tutta la classe politica italiana. Ieri, solo un primo giro d'orizzonte sul provvedimento, tra i 15 giudici costituzionali riuniti nel pomeriggio in camera di consiglio. Poi, passata un'ora e mezza e preso atto che alla decisione non si sarebbe potuti arrivare entro la serata, la scelta di aggiornarsi alle 9 di questa mattina per riprendere il filo della discussione sulla legittimità della legge, che prevede la sospensione dei processi per le quattro più alte cariche dello Stato. E' prassi, si fa notare, che alla Corte i lavori vengano sospesi intorno alle 19-19.30. Nessun 'trattamento di favore', quindi, per una norma pur controversa.

L'atteso 'verdetto' sotto le telecamere puntate è ormai questione di ore, un paio di giorni al massimo assicurano i bene informati. Una dead line c'è: giovedì pomeriggio alcuni giudici dovranno partire per il Portogallo, dove saranno impegnati con i colleghi portoghesi e spagnoli. Ecco perchè gli avvocati difensori del premier si aspettano che la decisione sul 'lodo' sia presa entro giovedì mattina.

Non è un mistero che la scelta divide anche i giudici. Nè che chi riveste ruoli istituzionali attenda con preoccupazione una decisione che, in un clima teso e di scontro continuo, potrebbe alimentare da una parte e dall'altra ulteriori strappi o corse in avanti. Una bocciatura del lodo Alfano potrebbe spingere Silvio Berlusconi a «reagire in un modo poco democratico» ha affermato ieri sera il leader del PD, Dario Franceschini parlando a Ballarò.

Tra i legali del Cavaliere, oggi, è sembrato diffondersi un certo ottimismo; lo stesso Niccolò Ghedini avrebbe spiegato di considerare gli attacchi ricevuti da Pd e Idv per la sua arringa, un segno di nervosismo dell'opposizione, una specie di sensazione che il vento spira a favore di palazzo Grazioli. Non a caso è stato proprio lui, in serata, a descrivere l'umore del premier come «eccellente», mentre il vicecapogruppo del Pdl alla Camera, Italo Bocchino, si spinge addirittura a dire che è «alle stelle, come i sondaggi». Il premier, raccontano, ancora oggi ha continuato a sfogarsi con veemenza, contro la sentenza sul Lodo Mondadori, secondo cui Fininvest dovrebbe pagare alla Cir circa 750 milioni di euro.

Ghedini ieri aveva dato fuoco alle polveri della polemica, prendendo lui per primo la parola davanti ai giudici costituzionali per dire che il presidente del Consiglio è un «primus super pares» e quindi, seppure la legge è uguale per tutti, non a tutti si applica allo stesso modo, in particolar modo al capo del governo, che «è investito del suo ruolo dalla sovranità popolare».