19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Il Governo non lascia, anzi raddoppia

Annozero, il Governo tira dritto. Avvertimento anche alla Dandini

Romani convocato da Zavoli: «Piena facoltà per fare istruttoria. La trasmissione di Santoro esempio a suo giudizio di giornalismo militante»

ROMA - Il Governo non lascia, anzi raddoppia: a colloquio con il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, il viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani (Pdl) rivendica la «piena facoltà» del Governo di chiedere informazioni al servizio pubblico su Annozero. E nel pomeriggio torna a criticare la trasmissione di Michele Santoro, esempio a suo giudizio di «giornalismo militante».

Capitolo Dandini - Ma il raddoppio arriva con le parole sulla trasmissione di Serena Dandini Parla con me, al via stasera: Romani dice di aver letto sui giornali l'annuncio della gag sulle «ragazze non meglio identificate nei bagni, ricostruiti in studio, di palazzo Grazioli. Mi chiedo - attacca - cosa c'entri questo con il servizio pubblico». Zavoli comunque lo convoca in Vigilanza, con decisione unanime dell'ufficio di presidenza, e Romani garantisce che il suo lavoro non è in conflitto con quello del Parlamento: «E' una fase istruttoria, non un'istruttoria, vedremo alla fine del percorso...».

Il presidente della Rai Paolo Garimberti lancia segnali distensivi: «La convocazione del Governo - spiega - è diventata un colloquio con il ministro Scajola e il vice ministro Romani. Naturalmente andremo e ascolteremo le motivazioni del governo. Si è comunque sdrammatizzata quella che sembrava una situazione di duro confronto tra Governo e vertici Rai». Garimberti lancia un appello alla politica: «Se ingerisse di meno e ci lasciasse lavorare in pace ci farebbe un grosso favore», ma aggiunge, apparentemente concedendo qualcosa ai malumori governativi: «Certi conduttori dovrebbero avere più senso di responsabilità e ricordare che il microfono non appartiene a loro, ma all'editore e ai cittadini».

Par condicio - Sul fronte parlamentare il centrodestra tiene in caldo un altro pezzo del riassetto del sistema media, attraverso una proposta di legge in preparazione sulla riforma della par condicio. Ci lavorano esperti del Pdl, con l'obiettivo di dare forma a un principio da sempre enunciato dal premier: non ha senso che i partiti piccoli abbiano in campagna elettorale lo stesso spazio in tv di quelli grandi. Quindi «diritto di tribuna» per i piccoli ma spazi in proporzione agli ultimi risultati elettorali di ciascun partito.

Totonomine - Da viale Mazzini, invece, poche novità sul totonomine: nel Consiglio di amministrazione di giovedì prossimo possibile il via libera per quelle a Rai International, Rai News 24 e Tgr, nulla di fatto invece per le poltrone in gioco a Raitre.