19 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Il «Partito buonsenso cresce»

Prove d'intesa Casini-D'Alema-Pisanu

Leader Udc: «Tutto in movimento». Identità mozione Afghanistan e il tema della cittadinanza

SIENA - D'accordo sulla politica estera, d'accordo sull'immigrazione, d'accordo sull'economia. «Fermiamoci, altrimenti sembra che stiamo scrivendo un programma di governo», scherza Massimo D'Alema ma «le intese possibili» sono state il leit motiv del dibattito di questa mattina che lo ha visto ospite insieme al leader Udc, Pier Ferdinando Casini, e al presidente della commissione Antimafia, Beppe Pisanu, della fondazione Liberal di Ferdinando Adornato che a Siena ha organizzato il convegno dal titolo 'Gli eroi di Kabul e la politica estera in Italia'.

«Partito del Buonsenso» - E mentre Casini ha dato ai suoi interlocutori la tessera del «partito del buonsenso» che potrebbe essere in grado «di determinare svolte politiche», l'incontro ha portato alla decisione, animata dall'ex ministro dell'Interno, di scrivere insieme una bozza di risoluzione parlamentare che impegni il governo in una nuova strategia in Afghanistan in linea con quel «multilateralismo responsabile e solidale» di cui ha parlato il presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, all'Onu.

Sono tre i punti fermi individuati per «cambiare la rotta» dell'impegno italiano a Kabul: una conferenza internazionale di pace, l'unificazione delle due missioni - Enduring Freedom e Isaf - in una sola sotto l'egida dell'Onu e la ricerca di interlocutori afghani possibili oltre Karzai. «Con l'amministrazione Bush era piú difficile una conferenza di pace - ricorda D'Alema - ora c'è l'opportunità di introdurre i cambiamenti necessari. La proposta è ben supportata». Casini ricorda che è fondamentale «coinvolgere tutti i paesi dell'area, il Pakistan, l'Iran, soggetti essenziali nella vicenda. E non bisogna dimenticare di associare anche i talebani più moderati a un negoziato possibile».

Pisanu è d'accordo e osserva pure che «non si può fare totale affidamento sul governo Karzai, indebolito dai brogli elettorali e dalla mala amministrazione». Insomma, come rileva l'ex ministro degli Esteri, «questa missione non ha dato i risultati che noi speravamo e quindi cerchiamo di far cambiare rotta, strategia, approccio». Ma guai a parlare di ritiro: «Non ha senso - sottolinea D'Alema sotto lo sguardo compiaciuto degli altri due relatori - in un grande paese civile come l'Italia persino chi lo pensa non può dire andiamo via all'indomani dell'attentato». Il messaggio è diretto alla Lega e all'Italia dei Valori che Casini liquida come «coloro che fanno demagogia» mentre «da quest'altra parte c'è la politica seria». Ma «nonostante la brutta stagione politica» sul tema dell'Afghanistan Pisanu è convinto si possa raccogliere in Parlamento «una larghissima adesione».

«Un'ampia maggioranza», è possibile anche sul tema della cittadinanza. Pisanu, D'Alema e Casini si ritrovano d'accordo sulla proposta di legge Sarubbi-Granata che introduce lo ius soli e dimezza i tempi per ottenerla. Un testo sostenuto apertamente anche dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, osteggiato dalla Lega e che preoccupa una parte del Pdl. «Cicchitto, che è una persona ragionevole, dice che non puó esserci una legge bipartisan sulla cittadinanza. Ma come? se non si crea una visione comune sui temi del futuro della nostra società su cosa la si crea?», si domanda Casini. Il leader dell'Udc, che circa due settimane fa evocava maggioranze possibili in Parlamento contro la Lega, si mostra il più entusiasta del dibattito di oggi a Siena e non esita a dire che contro chi «si attarda in visioni propagandistiche e populistiche che non servono al futuro del paese» è possibile «un governo del buonsenso». Perché «il partito del buonsenso sta facendo strada in Italia e vedremo se prima o poi sarà in grado di determinare svolte politiche. Noi non abbiamo fretta, siamo sereni. Mi sembra già tutto in movimento».

Anche per Pisanu, «la politica di questa brutta stagione deve liberarsi di molte scorie» ma non fa nomi. D'Alema è più cauto: «E' stato confronto a tutto campo, interessante - dice ai giornalisti che lo attendono al termine del dibattito - la dimostrazione che in Italia si può parlare serenamente dei problemi del paese senza polemiche e cercando di indicare delle risposte e soluzioni. Siamo d'accordo quasi su tutto con Pisanu e Casini». E' il preludio per una intesa con l'Udc alle Regionali? «Non me ne occupo. Dico che c'è una evidente convergenza. Basta vedere in Parlamento: noi e l'Udc votiamo quasi sempre allo stesso modo».