12 ottobre 2025
Aggiornato 08:00
Sequestrato dai pirati somali lo scorso 11 aprile nel Golfo di Aden

Un incubo di 4 mesi, liberi gli italiani della Buccaneer

L'annuncio ieri sera del ministro Franco Frattini

ROMA - Dopo 4 mesi di prigionia, sono finalmente liberi i marinai della Buccaneer. I dieci membri italiani del rimorchiatore, sequestrato dai pirati lo scorso 11 aprile nel Golfo di Aden, sono stati rilasciati ieri sera. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, in una nota della Farnesina.

Frattini ha espresso «il suo più vivo compiacimento« per la positiva soluzione della vicenda relativa al sequestro del mercantile Buccaneer e la liberazione dei marinai italiani a bordo. Alle loro famiglie ha invece rivolto, si legge nella nota, «una partecipe vicinanza» in questo momento di gioia, dopo mesi di comune attesa e preoccupazione.

Il titolare della Farnesina ha inoltre ringraziato le autorità del governo di transizione somalo e in particolare il «Primo Ministro della Somalia, le autorità del Puntland, il Dispositivo interforze di Forze Speciali imbarcato sulla Nave San Giorgio e coordinato in area di operazioni dal Cofs (Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali) e le diverse articolazioni istituzionali e di intelligence italiane che hanno aiutato lo sviluppo positivo del caso». In questa vicenda il governo italiano ha sempre escluso il blitz e preferito la linea della trattativa. Ufficialmente si nega che sia stato versato un riscatto.

Frattini ha espresso anche un «sentito ringraziamento» ai mezzi di informazione italiani per aver rispettato la linea di riserbo richiesta dalla Farnesina, che «si è ancora una volta rivelata giusta».

Il rimorchiatore Buccaneer era stato catturato con sedici uomini a bordo: dieci italiani, cinque romeni e un croato. La nota non ha chiarito la sorte di questi ultimi sei.

Poco dopo la notizia della liberazione, Frattini è intervenuto in diretta a SkyTg24. Il ministro ha spiegato di aver ricevuto la comunicazione che i marinai italiani erano stati rilasciati «direttamente da una telefonata del primo ministro» somalo, che come ha ricordato «si è impegnato personalmente».

Il titolare della Farnesina ha sottolineato il «lavoro eccezionale svolto negli ultimi mesi dalle nostre strutture internazionali e dalla nostra intelligence». E ha ricordato come «la nave San Giorgio, le forze speciali italiane erano» nei pressi della zona del sequestro «a evitare qualunque pericolo».

Frattini ha aggiunto che «la liberazione è avvenuta nel modo più semplice possibile», ossia i pirati «si sono ritirati».