12 ottobre 2025
Aggiornato 15:30
SCUOLA

Federconsumatori: «No alla privatizzazione della scuola»

«Sì ad una politica di sostegno alla scuola che premia il merito, a prescindere dalla disponibilità economica»

ROMA - Siamo, ancora una volta, sconcertati di fronte alle dichiarazioni del Ministro Gelmini riguardo l’intenzione di assegnare un bonus per coloro che intendono frequentare le scuole paritarie.
Si tratta dell’ennesimo segnale che testimonia la volontà, ormai manifesta, di favorire sempre di più la privatizzazione dell’offerta formativa, riservando alla scuola pubblica una funzione del tutto marginale.

La Federconsumatori insorge di fronte a questa nuova proposta, che prospetta uno scenario in cui il diritto all’istruzione, non più universale, sarà riservato ai pochi che se lo potranno permettere, a danno soprattutto delle famiglie meno abbienti.
Di fronte alla globalizzazione, caratterizzata da un grado crescente di competitività, perché il nostro Paese non sia il «fanalino di coda» nella crescita e nello sviluppo economico e sociale, sarebbe necessario ampliare l’accesso all’istruzione, valorizzando le risorse umane, piuttosto che operare tagli alla scuola pubblica (in tre anni si prevede un taglio di 8 miliardi e 134 mila posti di lavoro).

Inoltre, un provvedimento di questo tipo sarebbe inaudito, dal momento che viviamo in una società multietnica e multiculturale, nella quale i livelli di inclusione sociale devono essere garantiti prioritariamente dalla scuola pubblica.
«La Federconsumatori, quindi, richiede interventi urgenti a sostegno al sistema scolastico – afferma Rita Battaglia, Vice Presidente Federconsumatori – in modo che sia il merito a distinguere il percorso di ogni singolo cittadino, a prescindere dalle sue disponibilità economiche».