19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Religione & Società

Il silenzio di Pio XII su Shoah non fu paura, ma preciso calcolo

Bertone: «Apertura archivi vaticani, ma poi vengano a studiarli»

ROMA - Pio XII ha scelto la via del silenzio «non per una scelta di paura, nè per connivenza» ma «per un calcolo preciso, per salvare più vite umani possibili»: lo ha detto il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano, che ieri sera ha partecipato alla presentazione del libro 'In difesa di Pio XII' di Giovanni Maria Vian.

«Pio XII fu un Papa di aperta modernità - ha aggiunto Bertone - il più citato dei documenti del Consiglio Vaticano II. Il rapporto positivo con la società in tutti i suoi componenti non può ridurre un Papa così grandioso in un angolo e al suo rapporto con Hitler e il nazismo. C'è un rigurgito della cattiva coscienza - ha proseguito il porporato - delle potenze alleate e dei silenzi delle potenze alleate».

Bertone ha sottolineato come «chiaramente il giudizio che Benedetto XVI ha dato sulla Shoah nel suo recente viaggio in Israele era impensabile potesse darlo Pio XII. Dobbiamo collocare ogni giudizio nel proprio momento storico».

Per quanto riguarda gli archivi vaticani sul pontificato di papa Pacelli, il braccio destro di Papa Ratzinger ha ricordato che «sono stati aperti gli archivi dal 1930 al 1939. Inviterei tutti coloro che possiedono materiale e documenti - ha auspicato Bertone - ad aprire gli archivi e metterli a disposizione. Noi stiamo lavorando, ci vorrà molto tempo perchè è materiale da ordinare bene».

Bertone ha poi criticato coloro che chiedono l'apertura degli archivi ma poi non si recano per studiare i documenti. «Noi abbiamo aperto aperto gli archivi dal 1939 eppure nessun ricercatore da parte ebraica è venuto a studiare questi archivi. Credo che la consultazioni di questi documenti - conclude Bertone - porterà a un' ulteriore chiarificazione e dimostrerà che Pio XII ha scelto questa via per un calcolo preciso: per salvare più vite umane possibili, la sua non fu una scelta di paura nè connivenza».