27 agosto 2025
Aggiornato 21:30

Ue, Frattini: Avanti verso accordo di associazione con la Siria

«Forte segnale politico in linea con nuova attitudine Usa»

Hluboka (Rep.Ceca) - Nell'Unione Europea «c'è un orientamento largamente maggioritario» per «andare avanti» e «chiudere il negoziato» sull'accordo di associazione con la Siria. Lo ha riferito il ministro degli Esteri Franco Frattini, rispondendo alle domande dei giornalisti sui contenuti della prima sessione - dedicata al Medio Oriente - della riunione informale dei capi delle diplomazie Ue (Gymnich) in corso a Hluboka, nella Repubblica ceca.

Quella di un accordo con Damasco è una posizione che in Europa è «particolarmente sostenuta«, «sostanzialmente concordata», ha spiegato Frattini confermando che all'inizio di aprile sarà in Siria dove «porterà la conferma di questo atteggiamento» da parte dell'Ue. «Questo non è un consiglio dove si prendono decisioni però c'è un orientamento largamente maggioritario per chiudere questo negoziato» ha precisato il capo della diplomazia, ricordando che durante la presidenza italiana dell'Ue nel 2003 era stato lui stesso ad aprire il dossier su cui «dopo sei anni non siamo ancora arrivati alla conclusione».

«Oggi ci siamo» ha assicurato Frattini, secondo cui è «chiaro che fare un passo del genere verso la Siria vuol dire, in linea con la nuova attitudine dell'amministrazione americana, dare veramente un segnale politico forte». In cambio, ha precisato, l'Unione Europea chiederà a Damasco di «continuare a impegnarsi per il negoziato con Israele per la demarcazione dei confini» e perché «riprendano quei negoziati per i quali la Turchia si è nuovamente offerta» di svolgere il ruolo di mediatore.

Medio Oriente - Oltre a questa «novità», ha illustrato Frattini, dai colloqui di oggi nel castello di Hluboka è emerso «un appello molto forte al futuro governo israeliano perché segua la strada tracciata dal Quartetto con la soluzione 'due Stati, due popoli'» oltre al «consueto appello per la formazione di un governo palestinese che sia in linea con tutte le regole stabilite dal Quartetto, anzitutto il diritto di Israele all'esistenza e alla sicurezza».