29 aprile 2024
Aggiornato 12:30

Biotestamento, Pdl: Medico può astenersi da cure sproporzionate

E' questo un passaggio-chiave di un emendamento che è stato depositato stamane in commissione Igiene e sanità del Senato dal relatore, Raffaele Calabrò (Pdl)

ROMA - Dopo che sono emerse perplessità anche in seno alla maggioranza e dopo gli appunti della commissione Affari costituzionali, il Popolo della libertà ha riformulato il disegno di legge sul testamento biologico prevedendo che la legge «garantisce che in condizioni di morte prevista come imminente, il medico possa astenersi da trattamenti straordinari non proporzionati, non efficaci o non tecnicamente adeguati rispetto alle condizioni cliniche del paziente o agli obiettivi di cura».

E' questo un passaggio-chiave di un emendamento che, depositato stamane in commissione Igiene e sanità del Senato dal relatore, Raffaele Calabrò (Pdl), riscrive i primi tre articoli del testo unificato elaborato dallo stesso Calabrò nel pieno del caso Englaro. Il testo iniziale stabiliva che l'attività medica «non può in nessun caso essere orientata al prodursi o consentirsi della morte del paziente, attraverso la non attivazione o disattivazione di trattamenti sanitari ordinari e proporzionati alla salvaguardia della sua vita o della sua salute, da cui in scienza e coscienza si possa fondatamente attendere un beneficio per il paziente».

La maggioranza introduce nel ddl anche la previsione delle cure palliative. Un secondo emendamento elimina il ricorso al notaio per la stesura delle Dichiarazioni anticipate di trattamento e, riscrivendo l'articolo dieci del testo originale, stabilisce che il paziente che lo desidera ricorra al solo medico di base. L'opposizione ha tempo fino a stasera alle 20 per presentare eventuali subemendamenti. Il Pd terrà una riunione nel pomeriggio.