Il Ministro Scajola in visita in Iraq
“Rafforzeremo la partecipazione italiana alla ricostruzione”
Il contributo dell’Italia e delle nostre imprese alla ricostruzione dell’Iraq è stato oggi al centro della visita del Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola a Baghdad, dove ha incontrato le più alte cariche istituzionali del Paese: il Primo Ministro Nuri Kamir Al Maliki e un folta delegazione governativa guidata dal Vice Primo Ministro Barhem Saleh e formata dai Ministri del Petrolio, dell’Elettricità, dell’Industria, dei Trasporti, del Commercio, della Finanza e del Piano Economico.
Al termine dei colloqui è stata sottoscritta una dichiarazione congiunta che conferma l’impegno dei due Governi ad ampliare la collaborazione nei settori delle infrastrutture, dell’industria petrolifera, della ricostruzione delle centrali e delle reti elettriche e nello sviluppo delle piccole e medie imprese.
A conclusione della visita, il Ministro Scajola ha visitato il Museo Nazionale di Baghdad, da poco riaperto grazie anche al contributo dell’Italia. «L’Italia – ha dichiarato il Ministro Scajola – vuole svolgere un ruolo da protagonista nel processo di ricostruzione dell’Iraq, perché, solo grazie allo sviluppo del Paese il popolo iracheno potrà costruire la vera pace.
L’evoluzione di questi ultimi mesi è incoraggiante: i risultati delle recenti elezioni amministrative sono un elemento di stabilizzazione politica e il Paese sta procedendo verso la normalità. L’Italia ha già eccellenti rapporti economici e commerciali con l’Iraq: siamo il secondo importatore di petrolio iracheno, per un valore che quest’anno supererà i 3,7 miliardi e le nostre imprese hanno già stipulato contratti per un miliardo di euro nei principali settori, dall’energia all’agroalimentare, dai trasporti alla difesa. I colloqui di oggi, ai quali hanno partecipato esponenti di imprese italiane, come Eni, Finmeccanica, Technital, e il presidente dell’Ice Vattani, rilanciano la nostra partecipazione alla ricostruzione irachena, che sarà ampliata anche alle piccole e medie imprese».