1 maggio 2024
Aggiornato 03:30
Continuano le proteste del mondo della scuola

Scuola: l’unica certezza è il caos

Si chiariscano immediatamente le modalità di iscrizione e di votazione, ma soprattutto si attuino manovre per investire sul nostro futuro

Continuano le proteste del mondo della scuola.
Insegnanti, genitori e studenti manifestano il loro dissenso, anche in maniera creativa, per una manovra che ha gettato nel caos l’intero settore scolastico.
Voto in condotta, voti espressi in decimi alle elementari e tempo pieno: a meno di un mese dal termine fissato per le iscrizioni alle prime classi, tra le amministrazioni scolastiche regna ancora l’incertezza.

I moduli da compilare per le iscrizioni, ad esempio, risultano a dir poco confusi. Così come confusi sono i genitori che si trovano a scegliere tra maestro unico, tempo pieno e lingue straniere.
Per quanto riguarda l’iscrizione alla prima classe della scuola primaria, ad esempio, i genitori devono scegliere tra 4 opzioni orarie (da 24, 27, 30 o 40 ore), ma non indicando una scelta univoca, bensì un ordine di preferenze. Modalità a dir poco curiosa, che, nei casi peggiori, potrebbe essere adottata per venire sempre meno incontro alle richieste ed alle esigenze dei genitori, in quanto queste non sono vincolanti per l’amministrazione. In questo modo molte mamme, dopo essere state illuse di poter scegliere le condizioni più idonee per iscrivere i propri figli, potrebbero ritrovarsi di fronte ad una situazione completamente diversa da quella da loro prescelta nel modulo di iscrizione.

Sempre in questa logica si svilupperà il tempo pieno che, invece di essere potenziato, come era stato tanto reclamizzato al tempo dell’approvazione del decreto, sarà svuotato ed impoverito, privato della compresenza degli insegnanti, che dovranno invece utilizzare il loro orario di «complementarietà» facendo da veri e propri «tappabuchi» per completare i moduli da 27-30 ore in altre classi.
Le cose non vanno certo meglio alle medie dove alunni e genitori sono chiamati a scegliere tra l’inglese potenziato o il bilinguismo, senza possibilità di tornare indietro, una volta fatta la loro scelta. Ulteriori problemi riguardano poi la riduzione dell’orario degli insegnanti di sostegno, le diverse interpretazioni circa l’iscrizione al nido comunale ed alle liste delle scuole statali, la «sezioni primavera» della scuola d’infanzia e, non ultimo, il voto in condotta, sul quale si dovrebbe aprire un intero capitolo a parte per analizzare tutti i dubbi e le incertezze che questo strumento ha suscitato all’interno del corpo docente.

Ricorsi al TAR - L’incertezza cresce a livello esponenziale se si pensa che alcune sigle hanno presentato un ricorso al Tar contro la circolare del ministero che regola le iscrizioni. La motivazione è semplice: la circolare fa riferimento allo schema del piano programmatico ed agli schemi di regolamenti per le iscrizioni alla scuola dell’infanzia ed alle classi delle scuole statali e paritarie. Questi ultimi, però, non sono ancora previsti nel quadro normativo vigente, manca infatti il lasciapassare definitivo da parte del Consiglio di Stato!
Federconsumatori chiede pertanto un intervento immediato, da parte del Governo, per chiarire l’attuale situazione, le modalità di iscrizione e quelle di votazione.
Ma, soprattutto, chiediamo una nuova manovra che, modernizzando la scuola, incentivando la ricerca e dando vita a standard di eccellenza, investa realmente sul futuro del nostro Paese.