3 ottobre 2025
Aggiornato 04:30
Decreto Milleproroghe

«Picconate contro il sistema Giustizia»

Il capogruppo dell'IdV, Luigi Li Gotti, ha appena riproposto in Commissione il problema evidenziato in Aula durante il dibattito sul Milleproroghe

«Per fortuna il presidente della Commissione Giustizia del Senato ha riconosciuto che il mio allarme sui fondi rapinati al settore è motivato ed ha convocato per un'audizione il ministro Alfano. Sentiremo direttamente da lui come intende risolvere la questione»: il capogruppo dell'IdV, Luigi Li Gotti, ha appena riproposto in Commissione il problema evidenziato in Aula durante il dibattito sul «Milleproroghe».

«Grazie al voto di fiducia è stato approvato un testo contenente autentiche picconate contro il sistema della giustizia - sostiene Li Gotti - mentre il ministro ancora ieri sera pontificava in televisione su interventi per l'informatizzazione, processi celeri e rispetto dei diritti dei cittadini. In realtà questo è un Governo che porterà al disastro il sistema Italia, con tagli alla giustizia e tagli alla sicurezza».

In particolare, Li Gotti denuncia che il famoso 'tesoretto', ossia quella massa di quasi due miliardi di euro di depositi mai utilizzati e risultanti dai libretti postali e bancari, che per un terzo era stato destinato alla Giustizia, si è progressivamente prosciugato.
«Subito dopo l'annuncio dato in pompa magna di queste risorse, il Governo è riuscito a far approvare un provvedimento per cui solo il 30 per cento del tesoretto veniva distribuito per un terzo alla giustizia, per un terzo all'interno e per un terzo all'erario. Oggi, con il milleproroghe, avviene un ulteriore passaggio che è una vera e propria truffa, uno scippo!».

Li Gotti spiega che, infatti, «viene soppresso il riferimento all'attribuzione annuale, il che significa che si provvederà all'elargizione della somma ridotta facendo salva questa risorsa straordinaria che finirà presto. In sostanza, spariscono le risorse finalizzate ad aiutare un sistema asfittico come quello della Giustizia».
Ma non basta. L'esponente IdV contesta anche la «demolizione della cassa delle ammende», che fin dal 1932 ha una ben definita destinazione: finanziare i programmi di assistenza economica in favore delle famiglie dei detenuti e favorire il reinserimento sociale degli stessi detenuti e internati. Un altro articolo del «Milleproroghe», infatti, inserisce tra le finalità della cassa delle ammende il finanziamento di progetti di edilizia penitenziaria.
«Vogliono costruire le carceri con la cassa delle ammende - fa notare Li Gotti - tra l'altro senza neanche stabilire quanta parte di questa destinare al nuovo compito e quanta per le finalità proprie dell'istituto che, a quanto pare, il Governo intende demolire completamente arrivando ad un sistema che prevede solo carcere, carcere e carcere!».