2 maggio 2024
Aggiornato 14:00

Stalking: primo sì della Camera

Un successo delle donne e per le donne di Vittoria Franco

L'approvazione della proposta di legge sullo stalking da parte della Camera è una vittoria delle donne e per le donne.
Alla Camera, dove il testo è stato approvato quasi all'unanimità, è stato fatto un buon lavoro col contributo delle donne del Pd e delle opposizioni.
Si tratta di una legge attesa da tempo, che servirà ad adeguare l'ordinamento italiano a quello di altri importanti paesi europei, con l'istituzione - attraverso l'introduzione nel codice penale dell'articolo 612-bis - del reato di atti persecutori e di molestie insistenti.

Come purtroppo la cronaca ci racconta e i dati confermano, le vittime di stalking sono soprattutto donne, che spesso pagano con la morte violenta l'impossibilità di allontanare il persecutore da sé.
Secondo l'ormai famosa ricerca che l'Istat ha diffuso nel 2007 sulla sicurezza delle donne, sono 6 milioni 743 mila le donne tra i 16 e i 70 anni ad aver subito violenza da uno o più uomini, pari a una su tre. E' importante sottolineare che tra queste, ben 2 milioni 77 mila sono state oggetto di comportamenti persecutori da parte dell'ex partner, che ha cercato insistentemente di parlare, ha inviato messaggi non richiesti, ha fatto appostamenti sotto casa, ufficio o scuola, ha chiesto appuntamenti, ha telefonato, spiato, o addirittura inseguito la sua vittima. Come le donne sanno, da queste molestie è molto difficile difendersi prima che il peggio avvenga. Perché non costituiscono un reato in sé e perché le Forze dell'Ordine non dispongo di mezzi adeguati. Così in molti casi il partner stalker si trasforma in omicida.

Secondo la proposta che speriamo presto divenga legge, chi si macchierà di questi reati potrà rischiare il carcere fino a 4 anni, con aggravanti di pena per il coniuge anche separato o divorziato o per altri familiari e conviventi o se la vittima è minorenne o disabile.
Al Senato faremo la nostra parte per rafforzare gli aspetti di prevenzione e per arrivare ad una rapida approvazione. Serve al più presto una legge contro questo reato odioso.

Resta aperto il capitolo del contrasto e della prevenzione della violenza sessuale, per il quale aspettiamo ancora risposte concrete dal governo. Come abbiamo indicato nel nostro appello «Contro la violenza sulle donne promuovere la cultura del rispetto», sottoscrivibile sul sito www.partitodemocratico.it, serve un piano di interventi che preveda campagne informative e di sensibilizzazione, corsi nelle scuole per l'educazione al rispetto della diversità di genere e del corpo femminile, stanziamento di risorse per i centri antiviolenza, formazione per gli operatori e le Forze dell'Ordine, misure per la sicurezza a livello locale, certezza della pena per i colpevoli. Per questo, dopo aver presentato e votato una mozione alla Camera, abbiamo chiesto con un'interrogazione urgente che il ministro dell'Interno Roberto Maroni e la ministra delle Pari Opportunità Mara Carfagna vengano al Senato a riferire. La violenza costituisce la prima causa di morte per donne, anche giovani. E' ora che diventi una priorità combatterla