«Con fiducia governo blinda errori»

«Il decreto legge, su cui il governo ha posto la fiducia, cerca di rimediare, parzialmente, agli errori fatti in precedenza. Si tratta di risposte ancora inadeguate rispetto alle esigenze di modernità del settore e alle richieste provenienti dal mondo accademico, dagli studenti e dalle famiglie.

Il diritto allo studio va affermato non con provvedimenti spot ma attraverso un intervento strutturale di revisione della legge quadro.
Questo decreto, invece, è inadeguato e parziale perché mette delle toppe rispetto ai tagli previsti. È demagogico perché affronta la questione del diritto allo studio, ma solo relativa all’anno 2009. E’ contraddittorio perché per finanziare le borse di studio ruba risorse al fondo delle aree sottoutilizzate (Fas).

In questo quadro, il ricorso alla fiducia da parte del governo è tanto più grave perché sottrae la misura a un possibile miglioramento in Parlamento.