29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Scomparsa Caracciolo

«Caracciolo ha sempre resistito tentativi imposizione politica»

Lo ha affermato, nel corso della commemorazione avvenuta oggi in Aula a Palazzo Madama, il senatore dell'Italia dei Valori Francesco «Pancho» Pardi

«Carlo Caracciolo ha rappresentato nel più elegante dei modi il Quarto potere»: lo ha affermato, nel corso della commemorazione avvenuta oggi in Aula a Palazzo Madama, il senatore dell'Italia dei Valori Francesco «Pancho» Pardi sottolineando come «la sua storia professionale ci ricorda come gli appetiti della politica abbiano spesso cercato di influenzare e distorcere la libertà di stampa».

Pardi, ripercorrendo la vita del grande editore, ha sottolineato poi come Caracciolo «comproprietario di numerose case editrici, promotore e proprietario dell'Espresso, fu - come ricorda Umberto Eco - oggetto di un ricatto trasversale da parte di Fanfani, allora leader della Democrazia Cristiana, che minacciò offensive contro la FIAT del cognato Agnelli se lui non si fosse separato dall'Espresso. L'editore preferì separarsi dalle case editrici e tenersi l'Espresso».

«Nell'89 - ha ricordato ancora l'esponente IdV - Bettino Craxi cercò di impadronirsi dell'editoriale Espresso-Repubblica tramite le finanze del suo caudatario Berlusconi, già proprietario di televisioni. Fu la cosiddetta «guerra di Segrate», finita per esplicita mediazione di Andreotti, alla fine della quale Caracciolo mantenne il controllo di Repubblica e Berlusconi si prese Mondadori, non senza strascichi giudiziari. Se ne ricava - ha concluso Pardi - che sarebbe bene che il Quarto potere, la stampa, sia rigorosamente separato dal Quinto, la televisione. E che entrambi stiano ben lontani dall'esercizio del potere politico».