19 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Interrogazione scritta alla Commissione Europea

Contro l’abuso dello strumento della caccia in deroga

LAV: «Numerose regioni del nostro Paese hanno più volte sfruttato questa opportunità allo scopo di consentire ai cacciatori di sparare a numerose specie di uccelli protetti»

L’On. Monica Frassoni, parlamentare europeo, ha depositato un’interrogazione scritta allo scopo di ottenere un intervento della Commissione Europea nei confronti dell’Italia, affinché sia verificata la corretta applicazione della Direttiva comunitaria sulla tutela degli uccelli, in particolare nella gestione della caccia in deroga, anche tenendo conto del deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia Europea, proprio a seguito della violazione delle norme UE in materia di tutela degli uccelli selvatici.

La caccia in deroga, infatti, è uno strumento fornito dalla Direttiva comunitaria sulla tutela degli uccelli selvatici, che consente, in condizioni rigidamente controllate, l’esercizio della caccia su specie protette a livello europeo. Numerose regioni del nostro Paese, invece, hanno più volte sfruttato questa opportunità allo scopo di consentire ai cacciatori di sparare a numerose specie di uccelli protetti.

Ultime in ordine di tempo l’Emilia Romagna e il Lazio, contro le quali, rilevando macroscopici errori procedurali che determinavano un’applicazione discrezionale del regime di deroga a tutto vantaggio dei cacciatori, la LAV ha impugnato i provvedimenti autorizzativi emessi da entrambe le regioni, di fronte ai rispettivi TAR. Purtroppo l’esito dei ricorsi è stato negativo.

«Non possiamo accettare che uccelli protetti in tutta Europa possano essere abbattuti in Italia, in presenza di pareri scientifici negativi e per periodi temporali tanto estesi che nulla hanno a che vedere con l’eccezionalità dell’intervento, come sarebbe invece stabilito dalla direttiva comunitaria», dichiara Massimo Vitturi, responsabile del settore caccia e fauna selvatica della LAV.

«E’ giunto il momento di tenere in maggior considerazione la volontà della maggioranza degli italiani, il 74% dei quali, nei sondaggi, si dichiara contrario alla caccia, salvaguardando gli animali selvatici su alcuni dei quali, finora, si è intervenuto ad esclusivo beneficio del mondo venatorio», conclude Vitturi.