«Con Riforma Gelmini meno soldi e privilegi intatti»
E’ quanto dichiara Vincenzo Cerami, ministro Beni e Attività culturali del governo ombra
«Basta con la demagogia. Non è vero che questo governo fa la lotta ai baroni. Il reale contrasto ai privilegi si ottiene partendo da un’idea, da un progetto per l’Università italiana, idea e progetto che mancano all’attuale esecutivo, come dimostra il blitz notturno sui criteri di valutazione del merito dei docenti.
Ogni valutazione deve essere basata sì sull’attività di ricerca ma non può prescindere dalla qualità della didattica, che a tutt’oggi non ha alcuna rilevanza nell’ambito della carriera universitaria. Una valutazione meccanica e centralistica del numero delle pubblicazioni per docente, come il ministro Gelmini propone, non ha senso.
Anche perché gli studenti pagano le tasse per il diritto ad una didattica di qualità che è fatta sì della capacità scientifica, ma anche di assiduità, presenza e livello di insegnamento nelle aule.
Temiamo che questo governo voglia dare l’impressione di cambiare molto senza, in realtà, cambiare niente. I privilegi rimangono intatti, l’Università rimane la stessa ma con meno soldi a disposizione. Tutta qua la riforma Gelmini».
E’ quanto dichiara Vincenzo Cerami, ministro Beni e Attività culturali del governo ombra.
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