26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Debito comune di Roma

«Alemanno si lamenta ma Chiamparino e Moratti devono gestire un debito ancora più grande»

Questo il commento di Marco Causi, deputato del PD e già assessore al bilancio del Comune di Roma nelle giunte Veltroni

«Le affermazioni del Sindaco Alemanno meritano più d’una precisazione.»
Questo il commento di Marco Causi, deputato del PD e già assessore al bilancio del Comune di Roma nelle giunte Veltroni.

«E’ vero infatti che i numeri parlano con un linguaggio oggettivo» continua Causi «ma i numeri vanno letti e commentati con correttezza: parlare di «buco» lasciato in eredità alla nuova giunta è del tutto sbagliato e strumentale. Ciò che Alemanno ha ereditato è uno stock di debito di circa 7 miliardi, che la Giunta Veltroni aveva a sua volta in larga parte ereditato dal passato, un passato di più di trenta anni. Questa eredità è meno pesante di quella che, ad esempio, pesa sulle spalle di Letizia Moratti e di Sergio Chiamparino, visto che in rapporto al numero di abitanti il debito del Comune di Roma è inferiore a quello dei Comuni di Milano e di Torino».

«Milano e Torino, però, non hanno chiesto allo Stato di accollarsi questo fardello, cosa che invece sembra voglia fare Alemanno. Il PD ritiene che a Roma vadano dati finanziamenti aggiuntivi, non però «a babbo morto», com’è previsto dal piano di rientro, ma bensì a fronte di un vero programma di potenziamento dei servizi e delle infrastrutture della città Capitale della Repubblica. Un programma rendicontabile e che guardi al futuro della città, e non a recriminazioni sul passato. E’ così, ad esempio, che i precedenti Sindaci di Roma, Rutelli e Veltroni, hanno chiesto, ottenuto e impegnato le risorse aggiuntive per Roma date, ad esempio, in occasione del Giubileo, oppure per le metropolitane, oppure ancora quelle ottenute nel 2007 dal Governo Prodi (pari a circa un miliardo di euro nei due anni 2007 e 2008).»

«Per quanto riguarda la Notte Bianca» conclude Causi» voglio solo ricordare che Roma è una città turistica e che durante l’amministrazione Veltroni la promozione culturale della città aveva innestato un rilevante aumento dei flussi turistici. Al Sindaco rivolgo solo una preghiera: per favore, che non si spenga la cultura, che non si mortifichi la città».