3 ottobre 2025
Aggiornato 12:30
Riforma della scuola

L'assessore Mongiu interviene sulla scuola

«Ancorché tardivo apprezziamo l'intervento degli onorevoli Maninchedda e Atzeri che si accorgono buon ultimi dei rischi che minacciano il sistema dell'istruzione sardo»

«Ancorché tardivo - ha detto oggi l'assessore regionale della Pubblica istruzione Maria Antonietta Mongiu - apprezziamo l'intervento degli onorevoli Maninchedda e Atzeri che si accorgono buon ultimi dei rischi che minacciano il sistema dell'istruzione sardo. Stante l'opportunità del licenziamento di una legge in materia di istruzione da parte del Consiglio regionale, l'azione svolta dalla Giunta regionale si sviluppa su due piani: in primo luogo il ricorso alla Corte Costituzionale poiché è comunque indubbia la violazione della competenza legislativa regionale in materia di programmazione dell'offerta formativa e di riorganizzazione della rete scolastica che la Legge 133/08 rappresenta. L'assenza di una legge regionale sull'istruzione non rende inopportuno il ricorso alla Corte che infatti è stato presentato anche da Regioni che hanno una legge regionale sull’istruzione.

In materia di organizzazione della rete scolastica valgono attualmente le norme della legge regionale 9/06 che recepisce gli articoli del decreto legislativo 112 del 1998, secondo il quale alla Regione già compete il piano di riorganizzazione della rete scolastica.
La legge 133, all'art. 64 comma 4, non solo entra nel merito dell'organizzazione scolastica sostituendosi alla Regione in violazione della competenza legislativa regionale, ma stabilisce che l'attuazione del piano programmatico del sistema scolastico avvenga tramite regolamenti ministeriali, in violazione anche della potestà regolamentare della Regione.
Per quanto attiene, invece, alla competenza in materia di organici, questa è comunque in capo allo Stato, ed è materia attualmente oggetto di un'intesa tra Stato e Regioni in fase di approvazione.

In secondo luogo la Regione sta lavorando da tempo con gli Enti Locali, le Autonomie scolastiche e la Direzione scolastica regionale perché la riorganizzazione della rete scolastica avvenga attenuando quanto più possibile i danni derivanti dall'applicazione del piano programmatico statale. Inoltre già da due anni la Regione Sardegna, prima tra le regioni italiane, sta investendo intensamente sulle autonomie scolastiche non solo dal punto di vista finanziario ma anche organizzativo per garantire un'offerta formativa di qualità che emancipi la regione dai ritardi dei quali purtroppo ancora soffre».