29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Pratesi: «Una grandissima vittoria»

Caccia, le leggi di Lombardia e Veneto rinviate a Corte Costituzionale

Grazie ad un ricorso di WWF e LAC, il TAR Lazio ha rinviato alla Corte Costituzionale le leggi di Lombardia e Veneto che aprivano la caccia in deroga a specie protette

Grazie ad un ricorso del WWF ITALIA e della Lac, il TAR Lazio, coerentemente con le indicazioni comunitarie, ha deciso di rinviare alla Corte Costituzionale, le leggi regionali di Lombardia e Veneto che aprivano la caccia in deroga a specie protette. Con questa decisione il TAR segna un momento importante in questa vicenda grave dal punto di vista del diritto e della conservazione della natura. La decisione del TAR mette in regola l’Italia verso l’Europa nonostante la decisione del Governo, esplicitata due settimane fa, di non impugnare né la legge Lombardia né quella del Veneto.

Il WWF chiede dunque alle Regioni di chiudere immediatamente la caccia in deroga finché non siano certi i dati scientifici che dimostrano le percentuali previste dalla direttiva. Le due Regioni, infatti, nonostante una procedura d’infrazione comunitaria e le sentenze della Corte Costituzionale si sono servite dell’atto della Conferenza Stato Regioni che, quest’anno come ogni anno, aveva suddiviso «quote» di piccoli uccelli regione per regione (Veneto, Lombardia, Marche, Liguria) per aprire la caccia in deroga al generale regime di protezione per storni, peppole, fringuelli pispole etc specie protette a livello comunitario.

Il TAR Lazio ha ripreso i numeri della direttiva 79/409CEE ed ha fissato l’obbligo per le Regioni di chiudere la caccia in deroga non appena venga raggiunta la «piccola quantità», ovvero pari all’ 1% della mortalità annuale totale della popolazione interessata delle specie oggetto di caccia (in deroga, ndr). E proprio questo atto della Conferenza Stato Regioni che l’avvocato Claudio Linzola di Milano ha impugnato per conto del WWF.


«E’ questa una grandissima vittoria – dice Fulco Pratesi presidente onorario del WWF – non soltanto perché finalmente è stata ripristinata la legalità in queste regioni, ma soprattutto perché è diventato intollerabile che le Regioni pur di aprire la caccia a piccoli uccelli insettivori come i fringuelli, le pispole e le peppole, vadano contro le normative comunitarie e le sentenze della Corte Costituzionale. In più lo fanno senza che vi siano dati scientifici certi ed è per questo che il TAR ha accolto il ricorso» .