20 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Il Pd in Toscana si mobilita ancora

La scuola delle «Tre i» di Berlusconi

Impoverita, Invecchiata, Inadeguata

Da domani la Toscana torna a mobilitarsi contro le decisioni prese dal Ministro Gelmini: le famose «3 i» - Inglese, Internet, Impresa - del piano per la scuola di Berlusconi diventano con il governo della destra tre aggettivi per descrivere la scuola che vogliono introdurre: impoverita, invecchiata e inadeguata.

Dopo le iniziative del primo giorno di scuola da domani il Partito Democratico ha organizzato nuovi volantinaggi davanti agli istituti e una serie di incontri e assemblee a cui parteciperanno studenti, genitori, insegnati e dirigenti per spiegare come le nuove misure infliggeranno un duro colpo al nostro sistema scolastico.

«Usando un po' di ironia - afferma Daniela Pampaloni, resposabile scuola del Pd della Toscana - e parafrasando uno dei loro vecchi slogan possiamo dire la prima delle famose tre «i» è la «i» di impoverire. Impoveriranno la scuola con tagli da 8 miliardi di euro nel triennio 2009/2011; con la riduzione di 87mila docenti e 43mila di bidelli e personale tecnico e amministrativo; con il conseguente rischio soppressione per 4mila istituti scolastici, soprattutto nei piccoli comuni e nelle isole»

«E la invecchieranno - continua la responsabile regionale della scuola - a causa del blocco del turn over degli insegnanti e del tuffo nel passato col ritorno al maestro unico alle elementari: una società complessa richiede più stimoli all'innovazione. La terza «i» è quella di inadeguata: quella pensata dal governo Berlusconi è una scuola inadeguata al mondo di oggi. Non c'è nessuna ispirazione strategica dietro queste scelte, ma solo drammatici effetti. Con i tagli della cura Tremonti-Gelmini, non ci sono le possibilità di mantenere gli standard, ponendo così fine ad un'esperienza educativa e sociale importantissima. La destra ha deciso di affrontare i problemi della scuola con la politica degli slogan e degli annunci. Per trasformare la scuola - conclude Daniela Pampaloni - serve invece una politica seria, che faccia dell'istruzione una risorsa, non un problema o un capitolo di spesa. Nel merito e nella formazione sta il futuro del nostro Paese. Società della conoscenza e diritto allo studio non sono solo parole, ma obiettivi da raggiungere».