PRC: «Istruzione come merce nel Trattato di Lisbona»
Comunicato stampa Dipartimento nazionale scuola e formazione Prc
Con l’approvazione del Trattato di Lisbona la scuola viene messa al servizio della competizione economica.
Con l’approvazione all’unanimità nel Parlamento italiano del Trattato di Lisbona vince l’Europa dell’ERT (Tavola Rotonda degli Industriali Europei) sempre più lontana da un’Europa sociale e di pace, alternativa a quella neoliberista.
Instabilità ed imprevedibilità dell’evoluzione economica, dualizzazione delle qualificazioni richieste sul mercato del lavoro, crisi ricorrente delle finanze pubbliche i tre fattori che determinano, a partire dalla cerniera tra gli anni 80-90, una revisione fondamentale delle politiche educative, non solo in Europa, ma in tutto il mondo industrializzato.
Nel Trattato di Lisbona la scuola viene messa al servizio della competizione economica affermando che essa rappresenta il miglior modo di regolamentare le attività umane, quali che siano. In questo contesto l’insegnamento viene a sua volta pensato come mero mezzo per sostenere la competitività delle imprese. In materia di politiche educative, questo significa attualmente tre cose:
- assicurare la qualità del «capitale umano» attraverso un adeguamento ottimale scuola-economia
- utilizzare la scuola come leva a sostegno dei mercati emergenti
- posizionarsi nella conquista del mercato dell’insegnamento.
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