29 marzo 2024
Aggiornato 12:30
agroalimentare

Fico Eataly World, il tempio bolognese del cibo intriso di digitale

Aprirà il 15 novembre alla periferia di Bologna Fico Eataly World il più grande parco agroalimentare italiano al mondo

BOLOGNA - Sarà intriso soprattutto di digitale Fico Eataly World il nuovo tempio di Oscar Farinetti, presentato ieri alla stampa e che aprirà i battenti alla periferia di Bologna il prossimo 15 novembre. Un tempio di 100mila metri quadrati dove sarà addirittura possibile fare la spesa in bicicletta, oltre che ammirare 2 ettari di campi e stalle all’aria aperta, con 200 animali e 2mila cultivar, 8 ettari coperti con 40 fabbriche alimentari in funzione, 6 aule didattiche, teatro, cinema, centro congressi, una fondazione con 3 università. La Fabbrica Italiana Contadina è una filiera completa, dal campo alla tavola nell’arco di pochissimi metri.

Oltre a questi numeri, di per sé già impressionati, il digitale avrà un ruolo da protagonista, soprattutto per ciò che attiene all’aspetto più educativo. La biodiversità, la filiera corta, l’agricoltura e l’alimentazione sono materie come tutte le altre e vanno insegnate. Oggi con linguaggi completamente nuovi. Fico Etaly World è, infatti, dotata di 6 aree multimediali che proporranno un percorso di apprendimento e intrattenimento fatto di realtà virtuale, informazioni, video, giochi. I temi saranno il fuoco, perché la cottura ha cambiato la catena agroalimentare; l’uomo e la terra; l’uomo e gli animali; l’uomo e il mare; l’uomo e la bottiglia, con un focus su prodotti come il vino, l’olio, l’aceto; l’uomo e il futuro, realizzato in collaborazione con Carlo Ratti.

Ma non solo. Grazie al digitale Fico avrà un’estensione completamente a 360 gradi e potrà continuare anche a casa del consumatore. Come spiegato da Tiziana Primori, AD di Fico, sarà possibile piantare la propria «piantina» all’interno di uno dei campi coltivabili e seguire la sua crescita anche attraverso lo smartphone, direttamente dalla poltrona di casa. Il vero punto forte di Fico Eataly, però, è rappresentato dall’e-commerce. Online sarà, infatti, venduto un vasto assortimento di prodotti italiani ed esperienze, tra cui visite guidate, corsi, degustazioni e molto altro ancora. Servizi diretti soprattutto a chi acquista cibo italiano dall’estero e che, attraverso queste esperienze in loco, potrà anche conoscerlo e comprenderne il valore.

Tra le centinaia di botteghe artigiane che troveranno il loro spazio nella Disneyland bolognese del cibo ci sarà anche Baladin, l’innovativo birrificio torinese di Teo Musso, che curerà tutto il comparto della birra artigianale, sia come fabbrica (per far scoprire i segreti della birra artigianale) che come punto ristoro. Un rapporto, quello tra Musso e Farinetti che dura da moltissimi anni, ma che prima di tutto, fa leva sull’innovazione. Teo Musso è, infatti, uno degli imprenditori di successo più ammirati in Italia, di questi tempi. Il mondo Baladin nasce nella patria del vino. Era il 1986: Carlo Petrini a Bra fondava Arcigola, poi diventata Slow Food; poco distante, Teo apriva il primo pub.

Oggi Baladin è un marchio che ha fatto il giro del mondo. Proprio a Piozzo, nella terra dei vini, Teo ha creato un impero che fattura oltre 25 milioni l’anno, dando lavoro a più di 200 dipendenti. Ma la «rivoluzione» di Musso va oltre il prodotto, consiste anche nel crearci attorno dei luoghi di incontro, come i suoi 13 locali in tutta Italia, o il garden di 50 mila metri quadri creato nelle Langhe ristrutturando una vecchia cantina del ‘600 dove la domenica si svolge un mercato totalmente opposto alla logica del centro commerciale, in cui 16 aziende agricole vendono i propri prodotti, con la possibilità per le famiglie di fare un pic nic e far giocare i bambini all’aria aperta. Una storia, insomma, che abbina l’innovazione alla riscoperta della terra. E che ora sbarca anche a Bologna.