28 marzo 2024
Aggiornato 09:00
per chi è in difficoltà

Il Ristorante Solidale di Just Eat e Caritas a Milano (con Pony Zero)

Ristorante Solidale nasce non solo dalla volontà di fare qualcosa di concreto nell’ambito delle necessità alimentari per chi è più in difficoltà, ma anche grazie alla possibilità di Just Eat di mettere in comunicazione chi prepara il cibo con chi ne ha più bisogno

MILANO - Quando le startup fanno del bene. Quando la sharing economy e il food delivery che tanto sono stati sotto i riflettori in questi ultimi mesi è capace di mettere in comunicazione chi il cibo lo prepara con chi ne ha davvero bisogno perché in difficoltà. E’ il Ristorante Solidale, il primo progetto di food delivery solidale che la startup Just Eat ha sviluppato con Caritas Ambrosiana, l’organismo pastorale della Diocesi di Milano istituito per la promozione e la testimonianza della carità nel territorio ambrosiano, per contribuire a ridurre il fenomeno dello spreco alimentare e ridistribuire eccedenze alimentari e cibo a domicilio aiutando le comunità disagiate. Il progetto, che sarà presentato il 2 febbraio a Milano, si pone l'obiettivo di estendersi a Roma e a molte altre città italiane grazie al supporto dei ristoranti partner che vorranno contribuire e iscriversi all'iniziativa, e al prezioso partner PonyZero, società di servizi specializzata nella logistica dell’ultimo miglio e nella distribuzione urbana ecologica, che supporterà Just Eat nelle fasi di consegna e ritiro del cibo.

Chi produce cibo per chi ne ha bisogno
Ristorante Solidale nasce non solo dalla volontà di fare qualcosa di concreto nell’ambito delle necessità alimentari e di nutrizione in città per chi è più in difficoltà, ma anche grazie alla possibilità di Just Eat di mettere in comunicazione chi prepara il cibo con chi, in questo caso, ne ha più bisogno. Fondamentale il supporto del servizio di delivery di PonyZero che si occuperà delle consegne e dei ritiri di cibo ed eccedenze dai ristoranti aderenti il progetto per trasportarli a domicilio in alcuni punti caldi identificati insieme a Caritas sulla città di Milano.

I ristoranti che hanno aderito
Sono 12 i ristoranti che hanno già scelto di partecipare al progetto: dal giapponese Kombu, ai tre negozi di C'era una volta una Piada e ancora Lapa Milano - Ristorante brasiliano, Tram - Laboratorio del tramezzino Veneziano, i due ristorante Il bue e la Patata, l’Hamburgheria di Eataly e 4 store della catena Panini Crocetta da pochissimo entrati nel circuito JUST EAT e già felici di aderire a Ristorante Solidale. Il loro impegno, e quello dei ristoranti che vorranno unirsi al progetto, sarà quello di preparare, in corrispondenza di un calendario di appuntamenti prefissati, eccedenze alimentari di materie non lavorate, prodotti freschi, pane, prodotti integri non utilizzati, pronti per essere ritirati dal servizio a domicilio e consegnati per la cena in luoghi come il Refettorio Ambrosiano. Il tutto potrà essere affiancato da un ordine speciale effettuato direttamente da JUST EAT in uno dei ristoranti per completare la consegna con il cibo necessario al numero di persone in attesa di una cena presso il luogo identificato da Caritas.

Contro gli sprechi alimentari
«Siamo molto orgogliosi di annunciare la nascita di questo progetto in collaborazione con PonyZero, a cui ci affidiamo per tutta la parte logistica, e a un partner serio e impegnato come Caritas Ambrosiana poiché per noi, che lavoriamo nel mercato dei servizi per ordinare cibo a domicilio, il food rappresenta una risorsa preziosa il cui valore è inestimabile - spiega Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia -. La FAO ha calcolato che ogni anno si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, pari a 1/3 della produzione totale destinata al consumo umano. Sono cifre pazzesche. Con Ristorante Solidale vogliamo contribuire insieme ai ristoranti a sensibilizzare anche la città e le istituzioni sull’impatto negativo generato dalle perdite alimentari e diffondere maggiore consapevolezza sul valore di azioni solidali».

I benefici fiscali per chi cede prodotti alimentari
Il progetto si inserisce nell’ambito della nuova legge contro lo spreco alimentare del 19 agosto 2016, e in vigore dal 14 settembre scorso. Si tratta di un intervento finalizzato a favorire, a fini di solidarietà sociale, il recupero e la donazione di beni alimentari, farmaceutici ed altri prodotti in favore di soggetti che operano senza scopo di lucro. A questo proposito sono previsti, proprio per agevolare gli atti solidali, benefici fiscali per chi cede a titolo gratuito prodotti alimentari ad indigenti. Infatti per incentivare chi dona agli indigenti i Comuni possono applicare una riduzione della TARI proporzionata alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti ritirati dalla vendita ed oggetto della donazione.