Sempre più studenti vogliono fare gli imprenditori, il modello Junior Achievement
Cresce del 38% la partecipazione al progetto di punta di Junior Achievement “Impresa in azione”: gli studenti passano da 13.000 nell'anno scolastico 2015/2016 ai 18.000 attuali
MILANO - L’educazione all'imprenditorialità trova sempre maggiore diffusione nella scuola italiana. Junior Achievement Italia, nel corso dell'evento «Moving Entrepreneurship Education Forward» tenutosi ieri presso il MIUR a cui hanno partecipato anche esponenti delle Istituzioni europee, ha presentato i dati del suo progetto «Impresa in azione» che porta le aziende a scuola per educare all'imprenditorialità.
Sempre più studenti vogliono fare gli imprenditori
La partecipazione degli studenti è cresciuta del 38% passando dai 13.000 studenti dall'anno scolastico 2015/2016 a 18.000 nell'anno 2016/2017, mentre le classi che hanno aderito al progetto sono passate da 700 a 900, con un totale di 1.000 docenti disponibili ad accompagnare gli studenti in questo percorso. L’incremento è avvenuto nel primo anno di attuazione dell’obbligo di Alternanza fra Scuola e Lavoro previsto dalla Legge 197 (la Buona Scuola) che ha trainato le adesioni.
Italia la più virtuosa
Inoltre, l’Italia si posiziona al primo posto in Europa per il numero di studenti che hanno ottenuto la certificazione «Entrepreneurial Skills Pass» (ESP): 840 studenti italiani hanno superato l’esame, su 3.438 in 17 Paesi, e il tasso di successo nostrano si attesta al 69%, sopra la media europea del 65%. ESP è una certificazione internazionale che attesta conoscenze teoriche e pratiche in ambito economico, finanziario e imprenditoriale. Gli studenti che l’hanno ottenuta potranno inserirla nel proprio curriculum professionale, così da essere notati maggiormente dalle aziende nella fase di ricerca di occupazione.
Il modello di JA Italia
È in questo scenario che il progetto «Impresa in azione» di Junior Achievement Italia sta diventando uno dei modelli didattici d’eccellenza e più diffusi di educazione all’autoimprenditorialità nelle scuole italiane. Il MIUR è partner di JA Italia, insieme ad altri Ministeri dell’Istruzione di Belgio, Finlandia, Estonia e Lettonia, nella ricerca applicata «Innovation Cluster for Entrepreneurship Education» (ICEE), i cui risultati, che saranno pubblicati nell’autunno 2017, potranno dare degli stimoli interessanti alle politiche pubbliche in supporto dell’educazione imprenditoriale. «Impresa in azione» si inserisce infatti nel contesto più ampio dell’Alternanza Scuola Lavoro, resa obbligatoria dal MIUR a partire dallo scorso anno. «Educazione all’imprenditorialità, Alternanza Scuola Lavoro e Apprendistato, sono tre elementi centrali della nostra strategia per riavvicinare due mondi, quello dell’istruzione e quello del lavoro, che in questi ultimi anni si sono parlati poco. Con l'Alternanza quest'anno 1,15 milioni di studentesse e di studenti faranno un'esperienza di lavoro come didattica - ha dichiarato il ministro Valeria Fedeli -. Mentre nel contesto del Programma Operativo Nazionale (PON) per la scuola ci saranno alcune misure dedicate al rafforzamento delle competenze sull’imprenditorialità che, mettendo le scuole in rete, permetteranno alle studentesse e agli studenti di sviluppare autonomia e responsabilità, capacità di risolvere problemi, di lavorare in squadra e di sviluppare pensiero critico».
Connessione diretta col mondo delle imprese
Per tutti questi studenti che partecipano a un programma di educazione imprenditoriale come «Impresa in azione» è importante poter entrare in connessione diretta con il mondo delle imprese, attraverso i suoi professionisti che accompagnano le classi con un ruolo di mentor o, nel linguaggio di JA Italia, di «Dream Coach». I «Dream Coach» entrano nelle aule scolastiche come volontari, donando alcune ore del proprio tempo, la propria esperienza professionale e alcune conoscenze economiche, finanziarie e imprenditoriali cruciali per il successo del progetto.
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