Fanceat conquista Just Eat, la startup dei gourmet sbarca a Londra
La startup torinese è stata selezionata per un programma intensivo messo a punto da Just Eat. Ecco la storia di 3 25enni torinesi
TORINO - Scacco matto per Fanceat, la startup fondata da tre 25enni torinesi, unica impresa innovativa italiana ad essere selezionata per il programma di accelerazione dedicato alla food innovation e messo a punto dal colosso delle consegne Just Eat, con sede a Londra. I big di Just Eat hanno, infatti, creduto nell’idea torinese, investendo 20mila sterline nel progetto e acquisendo il 5% della società.
Fanceat conquista Just Eat
Una grande soddisfazione per i fondatori Tommaso Cremonini, Carlo Alberto Danna e Giulio Mosca che stanno cercando, con la loro startup, di rinnovare il business delle consegne di food a domicilio. Niente piatti pronti, ma dei veri e propri box all’interno dei quali è possibile trovare alimenti freschi e selezionati personalmente dagli chef che hanno deciso di aderire al progetto. Plus per l’utente? Ricevere a casa gli ingredienti per cucinare, tra le proprie mura domestiche, piatti stellati e di alta cucina.
Come funziona il business
E’ così che funziona il business di Fanceat. Quando l’utente si collega alla piattaforma web può scegliere tra i vari kit proposti che vanno da quelli a base di carne e pesce a quelli per vegetariani. L’ordine arriva subito agli chef stellati che si preoccupano di realizzare il box confezionandolo con gli alimenti che loro stessi utilizzerebbero per creare il piatto. I corrieri si occupano poi di spedire il kit in tutta Italia.
Ascolta l'intervista video a Fanceat »
A prova di bambino
«Il gel pack contenuto all’interno della scatola assicura la catena del freddo - ci aveva raccontato in un’intervista Nathalie Tayag, parte del team -. In questo modo è garantita la freschezza degli ingredienti entro le 48 ore della consegna». Inoltre, la semplicità dei menù proposti da Fanceat fa sì che davvero chiunque possa replicare i piatti in poco più di 30-45 minuti. Ideale per chi ha poco tempo, ma non vuole rinunciare a una cena stellata anche a casa propria. La startup torinese si appresta quindi a preparare le valigie e partire alla volta della City dove l’attende 10 settimane di tutoraggio intensivo. E noi non possiamo fare altro che augurargli «Buona fortuna».
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